Cittadini attivi rischiano la multa... o forse no.

La notizia è curiosa non solo in sé, ma anche da un punto di vista “storico”, per così dire. Qualcuno infatti forse ricorda ancora la campagna lanciata alcuni anni fa da Cittadinanzattiva e intitolata “Imputati per eccesso di cittadinanza”, con la quale si descrivevano le peripezie (in alcuni casi, le vere e proprie persecuzioni) di cui erano stati loro malgrado protagonisti alcuni generosi ma sfortunati cittadini che avevano voluto prendersi cura dei beni comuni prima dell’entrata in vigore dell’art. 118, u.c. della Costituzione e che, per questo, erano stati in vario modo sanzionati dalla burocrazia.
Fra le vittime dell’ottusità burocratica individuate da quella campagna c’era anche un preside di una scuola che, dopo aver per mesi tempestato il comune affinché rinfrescasse le strisce pedonali sbiadite di fronte alla sua scuola, un pomeriggio, esasperato, si era munito di un bidone di vernice bianca e di pennello e aveva provveduto in proprio ed a sue spese a ridipingere le strisce.
Pochi giorni dopo si era visto piombare in ufficio la polizia municipale che lo aveva multato per aver osato fare qualcosa di utile per la collettività, “usurpando” le funzioni dell’amministrazione comunale. Imputato per eccesso di cittadinanza, appunto.
Siamo dunque proprio curiosi di vedere come andrà a finire questa storia delle strisce a piazzale Predestino. Forse i ragazzi che le hanno ridipinte non saranno “imputati per eccesso di cittadinanza”… ma temiamo che ciò non sarà perché qualcuno, al comune di Roma, conosce il principio di sussidiarietà e rispetta i cittadini attivi ma, più banalmente, perché non li hanno individuati. Se sapessero chi sono, li multerebbero.