I passaggi fondamentali del pensiero di Arena sono essenzialmente quattro. E qui di seguito ne proponiamo un estratto, rinviando per un maggiore approfondimento al testo integrale della relazione in allegato.
Un concetto relazionale
Arena ha posto l’accento sulle diverse accezioni che della trasparenza amministrativa si possono dare visto che essa "non è un istituto giuridico bensì un modo di essere dell’amministrazione, un obiettivo da raggiungere con vari mezzi, direttamente o indirettamente finalizzati alla sua realizzazione". E per questa sua poliedricità interpretativa la trasparenza amministrativa, derivante anche "dai diversi modi di intendere il ruolo dell’amministrazione nella società ed il suo rapporto con i cittadini", il concetto di trasparenza amministrativa ha carattere "eminentemente relazionale". Questo spiega perché, a differenza che nel passato, oggi l’amministrazione deve essere trasparente prima di tutto "verso i cittadini, oltre che per i vertici politici ed amministrativi".
Un’amministrazione al servizio della comunità
La duplicità interpretaiva predicata della trasparenza amministrativa non fa che riflettere la contrapposizione fra due diversi modi di intendere il ruolo dell’amministrazione e che è consacrata nelle disposizioni costituzionali sull’amministrazione: da un lato l’amministrazione come apparato servente del governo (art. 95, 2° c, Cost.), dall’altro l’amministrazione al servizio della comunità (artt. 97, 1° c. e 98, 1°c., Cost.).
Come apparato servente del potere politico, l’amministrazione non deve essere trasparente verso l’opinione pubblica. Come organizzazione al servizio della comunità, l’amministrazione "non può invece essere opaca nei confronti di coloro che ne legittimano l’esistenza stessa (art. 3, 2° c., Cost.)".
Trasparenza e democrazia
Ma la trasparenza dell’attività amministrativa è funzionale anche allo sviluppo di una "conoscenza reale, vera, di tale attività, quella che consente la comprensione e di conseguenza anche il controllo". Solo se l’attività è non solo pubblica e conoscibile, ma anche conosciuta e compresa, si ha vera trasparenza amministrativa. Perchè solo questa forma di trasparenza è in grado di garantire lo svolgimento da parte del cittadino di "un controllo sull’esercizio del potere che quell’attività comporta".
Dalla conoscenza alla comprensione
Oggi non si tratta più di affermare il diritto a conoscere. il problema è proprio il passaggio dalla pubblicità alla trasparenza. E quest’ultima va appunto intesa come diritto a comprendere, non solo a conoscere.
Il diritto ad essere informati costituisce patrimonio acquisito del diritto amministrativo e trova protezione nel principio di pubblicità dell’azione amministrativa. Ma la conoscibilità non basta. Non tutti e non sempre si è in grado di passare dalla conoscenza potenziale alla conoscenza effettiva e da quest’ultima alla comprensione.
Ma, come detto, la trasparenza dell’amministrazione, intesa come diritto non solo a conoscere ma anche a comprendere, è cruciale per lo sviluppo della democrazia in quanto i cittadini devono essere messi in grado di utilizzare le informazioni detenute dalle p.a. per formarsi un’opinione, e sulla base di essa effettuare le proprie scelte.