Grandi " imprese " e piccoli gesti: si può cambiare!

Il Dio delle piccole cose: riciclando una lattina non si cambia il mondo ma…si risparmia l ' energia necessaria per tenere acceso un monitor da quattordici pollici per tre ore!

Il cammino però sembra essere lungo e non sempre di facile percorrenza: a quattro anni dal Protocollo di Kyoto, molti obiettivi sono ancora lontani dall’essere raggiunti.

Questo ritardo nell’attuazione del protocollo sul clima costa all’Italia non soltanto in termini di benessere e ambiente, ma anche in termini più strettamente economici. Secondo Kyoto Club, infatti, ogni secondo “perso” costa quarantotto euro, che al giorno fanno la cifra non proprio irrisoria di quattro milioni di euro.
Ma c’è abbastanza tempo? Si può riuscire a salvare il salvabile?

Soltanto in quest’ultimo secolo la temperatura sulla Terra è salita di ben tre gradi Celsius e, se anche si arrivasse alla piena attuazione di Kyoto, molti esperti ritengono che non basterebbe, bisogna andare addirittura oltre Kyoto: fare uno sforzo immane per cercare di salvare la nostra civiltà, se ancora tale può definirsi una civiltà che non rispetta l’ambiente in cui vive.

Le scelte dei “Grandi” ovviamente sono fondamentali, ma ognuno di noi può diventare artefice del cambiamento attraverso le azioni di tutti i giorni.
Quale bene comune più meritevole di cura si può immaginare dell’ambiente in cui si vive, dell’aria che si respira, dell’acqua che si beve e della terra da cui nascono i prodotti che quotidianamente consumiamo?

L’ecologia è soprattutto nelle piccole abitudini…Sono le abitudini, infatti, i modelli comportamentali che con il tempo, la cultura e l’informazione si acquisiscono, a cambiare il modo di vivere dei popoli. Oggi, entrare in macchina e non mettersi la cintura di sicurezza, guidare un motorino senza casco, entrare in un bar fumando una sigaretta o ancora non differenziare la spazzatura, sembrano, almeno alla maggior arte di noi, dei gesti inconsulti, incivili, che suscitano tutto il nostro disappunto, così lontani, si spera, dalle nostre abitudini, che quasi stentiamo a credere che solo qualche anno fa, rappresentavano la normalità.

Bisognerebbe, innanzitutto, che ci si rendesse conto della gravità e dell’imminenza del problema della tutela ambientale, che si acquisisse la consapevolezza che si tratta di qualcosa che ci riguarda da vicino. Sarebbe impensabile vedere la propria casa cadere a pezzi rimanendo immobili a guardare, o addirittura tirando contro di essa delle pietre per accelerarne la distruzione: è quello che facciamo con l’ambiente che ci circonda.

Dal 2 al 26, le emissioni di anidride carbonica da parte delle famiglie italiane si sono ridotte di un misero uno per cento. Non mancano però anche dati più soddisfacenti come quello della riduzione, sempre per lo stesso periodo di riferimento, del trentaquattro per cento di monossido di carbonio, dell’aumento di quasi il quattro per cento della diffusione delle cosiddette auto “verdi”, o ancora, quello della diffusione dei frigoriferi ad alta efficienza energetica e delle caldaie a condensazione.

Buoni risultati ma si può decisamente migliorare: LifeGate ha messo a punto alcune piccole regole da rispettare che potrebbero in poco tempo far aumentare le percentuali “virtuose”.
Una sorta di vademecum da portare sempre con sé in tutte le fasi della giornata, ma che dopo un po’ non si dovrà più aver bisogno di consultare.

Le dieci regole per essere… ecocompatibili

1. Utilizzare lampadine a risparmio energetico: durano dieci volte di più consumando un quinto di quelle di vecchia generazione.

2. Differenziare i rifiuti.

3. Preferire la carta riciclata: inquina meno e rispetta gli alberi.

4. Spegnere gli elettrodomestici quando non si usano: tenerli in standby inquina e incrementa il costo della bolletta.

5. Scegliere i gradi giusti: un maglione d’inverno e una finestra aperta d’estate invece che impostare al massimo termostato e condizionatore.

6. Utilizzare le energie rinnovabili: sole, vento, acqua e calore della terra sono risorse sempre disponibili e non inquinano.

7. Usare i mezzi pubblici: si rispetta l’ambiente e si ha più tempo per leggere il giornale.

8. Viaggiare “eco”: se non si può fare a meno di prendere l’auto, si può decidere di condividere il viaggio con i colleghi o con chi fa la stessa strada.

9. Utilizzare pile ricaricabili: quelle usa e getta consumano di più e non sono riciclabili in alcun modo.

1. Diventare consumatori responsabili e consapevoli facendo la spesa giusta: preferire prodotti ecologici o biologici, con poco imballaggio, meglio se in materiale riciclato o a basso impatto ambientale (si riconoscono dalla certificazione).

Anche questa è sussidiarietà.