Al via il progetto europeo del Cesvot per l ' invecchiamento attivo

Lo scopo non è solo quello, importante, di promuovere l ' invecchiamento attivo.

L’analogia con il programma europeo destinato agli studenti universitari non solo ne descrive bene gli obiettivi e le modalità di realizzazione ma trova anche fondamento nel fatto che a finanziare Active ageing è la Commissione europea nel quadro del progetto Grundtvig per l’istruzione degli adulti che, proprio come l’Erasmus, rientra nel più ampio “Programma di istruzione e formazione durante l’intero arco della vita” promosso dall’Ue.

E proprio come i circa due milioni di giovani europei che dal 1987 a oggi hanno trascorso un periodo di studio in un paese dell’Unione, così il primo gruppo di volontari senior provenienti dalla Germania è giunto in Toscana, dove resterà tre settimane, per fare esperienza di volontariato al di fuori del proprio paese di origine. Sarà per loro un’occasione per conoscere il volontariato toscano e le tante attività che svolge in ambito sociale, sanitario, socio-sanitario, culturale e a favore della tutela e della promozione dei diritti.

I volontari tedeschi affiancheranno nelle loro attività i “colleghi” delle associazioni che partecipano al progetto e contribuiranno a tradurre alcune pagine del sito web del Cesvot. Nei prossimi giorni saranno a Sesto Fiorentino per seguire il progetto Pedibus dell’Auser; a Lastra a Signa per la realizzazione delle Pigotte dell’Unicef; a Borgo San Lorenzo per partecipare alla festa annuale del volontariato e alle attività di distribuzione di cibo ad anziani e disabili realizzate da Anteas e, infine, a Pisa per affiancare i volontari di Anteas nelle attività di sostegno agli indigenti e partecipare alle attività di animazione in una casa di riposo.

Lo scopo non è solo quello, importante, di promuovere l’invecchiamento attivo e favorire lo sviluppo di una cooperazione duratura tra le organizzazioni che hanno aderito al progetto. Si tratta anche, in una prospettiva più ampia – europea, appunto – di promuovere la mobilità e lo scambio di competenze in ambito comunitario, così come previsto dalla strategia di Lisbona, favorendo lo sviluppo di una “società della conoscenza avanzata” caratterizzata da una crescita economica sostenibile e da una maggiore coesione sociale.