C'era una volta in Trastevere

Il Cinema America, palcoscenico di una sperimentazione.

Ripubblica è il nome dell’associazione che ha organizzato la protesta contro la volontà  di distruggere il cinema. L’associazione si definisce “un’alleanza sociale in divenire”:associazioni, movimenti , collettivi e cittadini tenuti insieme da un fine condiviso. Il collante di questa alleanza? La difesa dei beni comuni. La salvaguardia di uno spazio urbano come il Cinema America rappresenta l’avanguardia di un processo di riappropriazione del bene comune “Territorio”. E non solo quello. Gli spazi urbani in senso specifico non sono il solo obiettivo dei cittadini che hanno occupato il Cinema, lo è anche la difesa della cultura in senso più generale, del sapere collettivo, che si fa condiviso perchè tutelato da tutti. Non a caso, le tematiche oggetto di dibattito nel corso dei quattro giorni di occupazione sono state proprio quelle attinenti ai beni comuni: incontri e discussioni sulla definizione di beni comuni, sullo stato della loro tutela al momento attuale in Italia, sui processi di deterioramento che li interessano e su ciò che si può fare per evitare che la situazione di degrado nella quale essi versano degeneri. Il punto di arrivo di questo processo di lenta ma inesorabile erosione dei beni comuni cui si sta assistendo in questo momento può, in alcuni casi, essere quello della loro sottrazione al godimento da parte dei cittadini, quando non si assiste alla loro scomparsa. I beni e spazi comuni sono inoltre tra i primi a cadere sotto la scure della crisi e dei tagli che ne conseguono. Questo punto di arrivo si trasforma nell’occasione di far nascere un percorso successivo che porta alla tutela condivisa di queste risorse da parte dell’amministrazione e dei cittadini, uniti nello sforzo di riappropriazione dei beni comuni.

Non solo Roma, non solo Trastevere

I cittadini attivi si chiedono, dunque, cosa possono fare. Se lo stanno chiedendo quelli di Roma in occasione dell’occupazione del Cinema America e se lo sono chiesti anche quelli di Pisa. Nel mese di novembre del 212, l’ex Colorificio toscano di Pisa, un sito degradato dopo la cessazione dell’attività , suscita l’attenzione del Municipio dei Beni comuni che ha deciso di impegnarsi affinchè questo spazio industriale rinasca come spazio comune.

Anche nella città  di Milano uno spazio degradato prende vita nelle mani dei cittadini: si tratta del progetto Macao, l’occupazione della Torre Galfa di Milano, zona Garibaldi. La Torre Galfa è un grattacielo in disuso situato a due passi dalla stazione centrale di Milano che da ora in poi sarà  un palcoscenico per gli artisti emergenti della città . Perchè arte e cultura sono beni comuni e hanno bisogno di uno spazio condiviso per esprimersi e diffondersi.

L’esperimento prosegue

I protagonisti della prima fase della protesta contro la distruzione del Cinema America esprimono la volontà  di continuare sulla strada intrapresa a novembre. Il percorso tracciato grazie alle occasioni di incontro di diverse tradizioni, bisogni ed esperienze verificatesi grazie all’occupazione è ancora molto lungo. Riappropriarsi dei beni comuni significa anche, infatti, investire nella costruzione di una mentalità  condivisa che veda la manutenzione delle risorse materiali e immateriali di cui dispone la società  come un impegno a lungo termine. I cittadini sembrano avere tutta l’intenzione di proseguire su questo percorso costruttivo.