Questo tema interpella tutti i responsabili delle associazioni di volontariato e delle realtà del Terzo settore, coloro che si occupano dell’accoglienza e del rapporto con le comunità locali e i rappresentanti istituzionali che a breve saranno chiamati ad esprimersi – attuando misure urgenti per riportare la situazione all’interno degli standard internazionali – sul decreto legge che dovrebbe alleggerire la pressione sugli istituti penitenziari e prevedere la detenzione domiciliare come pena non carceraria.
Attraverso la nostra rivista abbiamo affermato senza giri di parole che attualmente il carcere in Italia è una tortura e che non è possibile continuare a “morire di carcere”.
Dall’inizio dell’anno, secondo i dati forniti da Ristretti Orizzonti, sono morte 93 persone di cui 29 per suicidio (aggiornamento al 22 luglio 2013); circa un suicidio a settimana.
L’espressione “emergenza carcere”, che periodicamente compare nei titoli dei quotidiani o dei telegiornali (soprattutto nei periodi estivi quando nei penitenziari manca anche l’acqua), non corrisponde alla realtà poiché il sistema carcerario italiano, collassato da tempo, è ormai caratterizzato da una situazione cronica e sistematica di violazione dei diritti umani e di illegalità .
Convinti della necessità di ripensare e trasformare radicalmente il sistema penale, mettendo al centro le persone e la “riabilitazione” del condannato (come previsto dall’articolo 27 della Costituzione) abbiamo focalizzato per primi l’attenzione sulla possibilità di introdurre nel carcere la nozione di beni comuni e soprattutto le azioni di cittadinanza attiva legate ad essi.
La capacità di questi particolari beni di produrre, rafforzare e stimolare i rapporti sociali si adatta perfettamente all’esigenza di fare in modo che i detenuti si sentano utili alla comunità e che quest’ultima li percepisca come cittadini a pieno titolo.
Con l’obiettivo di superare la logica fallimentare degli interventi emergenziali messi in atto fino ad oggi, non possiamo non citare le tre proposte di legge di iniziativa popolare per ripristinare la legalità internazionale e costituzionale nell’ambito del sistema penitenziario:
- modifica della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, superando il paradigma punitivo, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze;
- in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento: rafforzamento del concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio per porre fine al ricorso sistematico al carcere nella fase cautelare come forma di pena anticipata prima del processo; abrogazione del reato di clandestinità ; ripristino della possibilità di accesso ai benefici penitenziari azzerando tutti gli aumenti di pena portati dalla legge Cirielli (prevedendo che nessuno possa entrare in carcere se non c’è posto); mettendo mano al sistema delle sanzioni diversificandolo, introducendo il meccanismo della messa alla prova;
- introduzione del reato di tortura, che in Italia manca nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso.
PROGRAMMA:
Ore 10.30 Apertura dei lavori
Presiedono: Edoardo Patriarca Presidente CNV
Luisa Prodi Presidente SEAC
Intervengono: Cosimo Maria Ferri Sottosegretario Ministero della Giustizia
Domenico Manzione* Sottosegretario Ministero dell’Interno
Donatella Ferranti Presidente Commissione Giustizia
Modera: Elisabetta Laganà Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia
Interventi programmati:
Maurizio Artale Presidente Centro Accoglienza Padre Nostro Onlus – Palermo
Pietro Barbieri Portavoce Forum del Terzo settore
Marcello Bortolato Tribunale di Sorveglianza Padova
Paolo Canevelli* Presidente Tribunale di Sorveglianza Perugia
Don Ettore Cannavera Comunità La Collina – Serdiana Cagliari
Francesco Cascini Responsabile Ufficio Ispettivo DAP
Mauro Cavicchioli Associazione Papa Giovanni XXIII °
Guido Chiaretti* Presidente Sesta Opera San Fedele Onlus
Daniela De Robert Presidente VIC Caritas – Roma
Emilio Di Somma Capo Dipartimento Esecuzione Penale Esterna DAP
Daniele Frigeri Jesuit Social Network Onlus
Manuela Granaiola* Senatrice
Claudio Guerrini Associazione Isola dell’Amore Fraterno – Roma
Don Giuseppe Insana Cappellano OPG Barcellona Pozzo di Gotto – Messina
Silvia Landra Casa della Carità – Milano
Don Andrea La Regina Caritas italiana
Pier Giorgio Licheri Presidente Gruppo Volontari Carcere, Casa S. Francesco – Lucca
Alberto Mortara Fondazione Auxilium – Genova
Luca Pacini Responsabile Area Welfare, Scuola e Immigrazione Anci
Eustachio Vincenzo Petralla Dirigente Esecuzione Penale Esterna DAP
Stefano Tabò Presidente CSVnet
Padre Vittorio Trani Centro Polifunzionale VoReCo – Roma
Don Armando Zappolini* Presidente Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza
*In attesa di conferma
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