«Le iniziative della società  civile costituiscono un canale importante per coinvolgere tutti nella creazione di una società  a zero rifiuti »

Il progetto 2013, che in Italia ha approvato 5399 azioni con l’auspicio di superare il record europeo del 2012, coordinato dalle Associazioni delle città  e delle regioni per il riciclaggio e la gestione sostenibile dei rifiuti (ACR+),  si è affidato alla grande capacità  comunicativa dei mezzi adoperati da associazioni, amministrazioni, imprese e scuole. Il focus sulle attività  di riciclo e riuso ha sollecitato la partecipazione a dibattiti sull’economia circolare e l’efficienza delle risorse.  Ma la novità  di quest’anno della “giornata tematica” della riparazione e del riuso ha aggiunto la Quarta R  (Riusare).
Il progetto della Serr, che prende piede nel 2009, è appoggiato dal programma europeo  LIFE+  e si basa sulla  direttiva quadro sui rifiuti  che sostiene la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio piuttosto che la consegna in discarica e  l’incenerimento senza recupero di energia, definiti i mezzi alternativi meno accettabili (oltre che dannosi per l’ambiente e la salute). Quest’anno vi hanno preso parte 17 Paesi tra cui 3 Paesi Terzi. L’impegno della Commissione Europea trova ulteriore conferma nella  proposta  legislativa presentata il 4 Novembre 2013, avente ad oggetto la riduzione del consumo dei sacchetti di plastica nei Paesi dell’UE: il documento, che emenda la direttiva 94/62, rientra nel principio di sussidiarietà  e proporzionalità  fissato dall’art. 5 del Trattato dell’Unione Europea. Inoltre, lo stesso Commissario per l’ambiente  Janez Potočnik, ponendosi come portavoce e testimone degli sforzi compiuti e ancora da compiere, ha dichiarato:   «Il potenziale di riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti è enorme. Stiamo facendo molti progressi nell’attuazione della gerarchia di gestione dei rifiuti, riducendo lo smaltimento in discarica e incrementando il riciclaggio. Le iniziative della società  civile, quali la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, costituiscono un canale importante per coinvolgere tutti nella creazione di una società  a zero rifiuti ».

Clean up your world!

Le iniziative non finiscono qui. Per il 10 Maggio 2014 è già  stato fissato il  Clean Up Day:  la  Giornata europea della pulizia di strade e spiagge  vedrà  impegnati diversi volontari a ripulire i propri quartieri e le proprie spiagge e recuperare i rifiuti abbandonati in discariche abusive, aree aperte, foreste e fiumi.
Questa volta, il Clean Up Day intende focalizzarsi sui parchi pubblici per far sìche vengano realizzate numerose iniziative volte a sensibilizzare i cittadini di fronte al fenomeno del  littering,  ovvero dell’abbandono di rifiuti nelle aree pubbliche.
Inoltre, l’iniziativa punta a ridurre considerevolmente i dati che sono stati rilevati in base ai quali ciascun cittadino europeo produce  oltre 500 kg di rifiuti urbani annui. Vi sono, però, forti dislivelli tra i diversi Stati membri, poiché la situazione varia  da poco più di 300 kg in alcuni ad oltre 700 kg in altri: in media, solo il 50% di tali rifiuti è riciclato, in quanto mentre in alcuni Paesi non avviene più lo smaltimento in discarica e le percentuali di riciclaggio raggiungono il 70%, in altri si ricicla poco e oltre il 90% dei rifiuti urbani è conferito  in discarica.
La Commissione, pertanto, riponendo grande fiducia nei consumatori e nelle famiglie in grado di ridurre profondamente i rifiuti modificando le proprie abitudini di spesa, riutilizzando i prodotti ed effettuando la raccolta differenziata, intende migliorare la legislazione dell’UE sui rifiuti entro il 2014, cosìda ottenere un riscontro entro il 2020: risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, permettendo un fatturato annuo di 42 miliardi di euro all’industria della gestione e del riciclaggio dei rifiuti, e favorire la creazione di 400 mila posti di lavoro.