Cosa si aspettano i cittadini europei dalle politiche comunitarie?

Immaginare un obiettivo unico all'interno del quale i cittadini prendono coscienza del progetto di cui fanno parte

L’anno che sta per concludersi, in merito alle tematiche europee, termina in una linea di continuità . Se da un lato il 2013 è stato dichiarato dalle istituzioni europee ” Anno Europeo dei cittadini ” , dall’altro il 2014 ha in programma le elezioni del Parlamento europeo, momento in cui tutti gli appartenenti all’Unione potranno sentirsi coinvolti. Negli ultimi anni si è innescata una profonda crisi istituzionale che, associata a quella economica, ha ” smarrito il senso di un progetto che al contrario trovava nella nozione di beni comuni il suo motivo ispiratore ” . Pensando allo spirito ” comunitario ” , che individua un unico progetto e superando i ” particolarismi individualistici ” , è possibile parlare di Unione europea e bene comune immaginando un obiettivo unico all’interno del quale i cittadini riescano a prendere coscienza del progetto di cui fanno parte e dei diritti che da questo conseguono.
Di recente, secondo un sondaggio svolto nell’ambito dell’Unione europea, si è evidenziato che su 30mila partecipanti, solo un terzo ritiene di potersi dichiarare informato sui propri diritti di cittadino. Il sentimento più diffuso si manifesta in una scarsa fiducia nei confronti delle istituzioni, affermando, poi, di non avere voce in capitolo in merito ai processi decisionali dell’Unione.

Cittadinanza, diritti, partecipazione

Nel processo d’integrazione europea sono tre i punti chiave da rafforzare per riuscire a identificare i cittadini non come ” destinatari passivi di politiche che calano dall’alto ” , ma come risorse. L’idea di cittadinanza europea  è il primo aspetto fondamentale, la percezione dei propri diritti  ed infine la partecipazione, attraverso nuove forme di democrazia partecipativa promosse in prima istanza dalla stessa Unione europea.

Dare voce ai cittadini

A questo proposito, per dare voce alle esigenze della società  civile espresse anche tramite il sondaggio prima descritto, per fare il punto sulle iniziative in atto, nonché per promuovere la partecipazione attiva alle questioni comunitarie, la Direzione Generale della Comunicazione della Commissione europea, ha commissionato, in collaborazione con Technopolis, uno studio sull’istituzione di una ” Casa Europea per la società  civile ” . Questo studio mira a comprendere l’effettiva necessità  di istituire un’interfaccia tra cittadini e istituzioni comunitarie tenendo conto delle organizzazioni già  esistenti in merito e dei vuoti che questo potrebbe colmare. Oltre a questo progetto, le istituzioni europee stanno portando avanti un sondaggio per capire cosa pensano i cittadini e la società  civile delle iniziative in corso e quali aspettative hanno in relazione alle politiche comunitarie in prospettiva futura.
Il sondaggio prevede domande a risposta multipla, non richiede più di 5-10 minuti di tempo e qualora si voglia essere più dettagliati nelle risposte è possibile farlo negli appositi spazi. Per partecipare è possibile rispondere entro il 12 gennaio 2014 collegandosi al link:  http://www.ghkint.com/surveys/civilsocietyorganisations-it/

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