Nel comune di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, è stato approvato, nella sera del 16 giugno scorso, il regolamento comunale per le Consultazioni popolari. L’Istituto era di fatto previsto dall’articolo 33 dello Statuto, ma non aveva ancora ricevuto attuazione. ” E’ uno dei principali strumenti di partecipazione popolare mai attuati sino ad oggi – sottolinea il sindaco Salvatore Lagatta – che permette di rendere giuridicamente rilevante e dunque obbligatorio per il Consiglio comunale l’esame di questioni, proposte, indicazioni e consultazioni derivanti da assemblee popolari convocate dal sindaco o dai cittadini stessi ” . L’iniziativa è stata inoltre portata avanti gratuitamente da un gruppo di cittadini che hanno proceduto alla definizione ed approvazione del Testo che è stato poi adottato all’unanimità dal Consiglio comunale.
Le vie della consultazione
Si tratta di un’importante passo avanti verso una più ampia realizzazione dei dettami della democrazia partecipativa, ovvero la concreta partecipazione dei cittadini nella gestione dei beni comuni, della loro terra e della loro storia. Come avviare, dunque, il meccanismo della consultazione popolare? Come si legge nel comunicato stampa del 17 giugno ” il regolamento approvato disciplina in via di dettaglio due forme di consultazione popolare che ora sono diventate possibili: l’assemblea popolare e le indagini (o sondaggi) a campione. Quanto all’assemblea popolare, il regolamento pone delle norme che garantiscono la partecipazione popolare e il metodo democratico voluto dalla Costituzione nelle forme associative che realizzano la persona umana; istituisce figure neutrali di facilitazione e di garanzia come il coordinatore e il reporter; stabilisce le principali modalità di svolgimento di un’assemblea che presenti caratteri di democraticità ; obbliga il Consiglio comunale ad esaminare, discutere ed assumere atti sui deliberati delle assemblee regolarmente svolte, nel primo Consiglio comunale successivo alla loro rimessione da parte dei reporters ” . Cosìanche il piccolo comune dell’entroterra abruzzese compie il grande passo della partecipazione: non resta che attendere futuri sviluppi, lasciandosi magari anche ispirare per nuovi passi verso la democrazia.
LEGGI ANCHE:
- “Vivere il paesaggio” a Fontecchio (AQ) verso un piano regolatore partecipato?
- Uno Statuto Partecipato dei Luoghi per Fontecchio
- A Cantù i cittadini amministrano la città
- A Spoleto una proposta per un regolamento comunale sulla partecipazione
- Scarica il Regolamento sull’amministrazione condivisa