Un incontro per riflettere sulla cura condivisa della città 

" Quali strumenti possiamo avere noi cittadini, singoli o associati, per prenderci cura di situazioni di degrado che vediamo quotidianamente? "

Esperti, cittadini e amministratori locali si sono confrontati sui nuovi modelli di governance urbana verso un nuovo modo di intendere l’amministrazione e il rapporto con i cittadini a partire dal Regolamento sulla cura condivisa dei beni comuni urbani realizzato da Labsus nell’ambito del convegno organizzato dal Comitato Civico Trevignano Romano Bene Comune lo scorso 21 febbraio a Trevignano Romano.
” Quali strumenti possiamo avere noi cittadini, singoli o associati, per prenderci cura di situazioni di degrado che vediamo quotidianamente? ” chiede Alberto Tabellini in apertura dell’incontro.
“Da un anno uno strumento c’è – prosegue – si tratta di un Regolamento messo a punto da Gregorio Arena, presidente dell’associazione Labsus e professore di Diritto amministrativo all’Università  di Trento, in collaborazione con il Comune di Bologna, che supera la struttura amministrativa ottocentesca attuale e consente ai cittadini di intraprendere iniziative per l’interesse generale”.

Gregorio Arena: “Il regolamento è come la turbina di una diga, serve a liberare le energie potenziali”

Non a caso Arena sottolinea come i cittadini, che volontariamente lavorano per pulire una strada, una spiaggia o tenere aperto un museo, non lo possano fare perché si tratterebbe di attività  che rientrano nella sfera dell’amministrazione pubblica.
“Però, tre righe in fondo all’articolo 118 della Costituzione, approvato nel 2001, – precisa il presidente di Labsus – consacrano il principio di sussidiarietà  e su questo si fonda il regolamento. Non si tratta di supplire ai compiti dell’amministrazione, di tappare i buchi, ma di mettere in atto progetti volti a migliorare la qualità  della vita quotidiana”. Il regolamento, che va approvato da ciascun comune, ” è come la turbina di una diga, serve a liberare le energie potenziali ” dei tanti che sono frenati da lacci e laccioli amministrativi. E’ pur vero – rimarca Arena – come tali progetti e iniziative non debbano comportare un esborso per il Comune e svolgersi in base a un patto di collaborazione che fissa nel dettaglio, finalità , tempi e modi di esecuzione. “Questa è l’amministrazione condivisa, dove non sarà  più solo il pubblico a gestire l’interesse generale”, conclude il presidente di Labsus.

Regolamento, cornice da riempire con idee ed energie dei cittadini e amministrazione

Il dibattito è proseguito con l’intervento di Giuseppe Felli presidente del Consiglio comunale di Anagni, primo comune laziale ad aver approvato il regolamento, che ha sottolineato come grazie ai patti di collaborazione l’amministrazione sia stata in grado di riaprire il giardino comunale e di asfaltare una strada di periferia. All’incontro hanno preso parte anche l’assessore all’ambiente di Bracciano (che ha già  avviato l’iter per l’adozione del Regolamento) Paola Lucci e l’assessore all’ambiente di Anguillara Enrico Stronati che vede nel regolamento la risposta a molti dei problemi incontrati dalla sua amministrazione. Il confronto tra amministratori locali e cittadinanza si conclude con l’intervento del vice sindaco di Trevignano Costantino Del Savio il quale concorda sul punto che la via dell’amministrazione condivisa sia inevitabile e necessaria annunciando che presto anche il Comune di Trevignano esaminerà  il testo del Regolamento, richiesta giunta anche dall’opposizione, per valutarne la possibile adozione.
Il Regolamento rappresenta un bel punto di partenza, la cornice che dovrà  poi essere riempita dalle idee, dalle iniziative, dall’energia dei cittadini: favorirà  la socializzazione e sarà  forse anche un’occasione di confronto sul significato del concetto di beni comuni.

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