Grazie all'iniziativa nasce il primo orto urbano della città 

La cultura è un motore di partecipazione dal basso, creatore di spazi di socialità  e fattore capace di attrarre persone in un luogo, promuovendo l ' attaccamento emotivo

“The Next Stop”  è finanziato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo grazie alla vincita del bando Culturalmente 2014 e dalla Fondazione Enel Cuore nell’ambito del progetto ” Orti urbani, agricoltura sociale e comunità  del cibo come strumento per la creazione di società  sostenibili ed inclusive ” .
I protagonisti dell’iniziativa sono numerosi: l’associazione di coworking CO+ e la cooperativa Est che gestisce il coworking, l’associazione Metarte, il collettivo teatrale Officina arte e teatro,  l’associazione Mimosa, l’associazione Xena e  l’associazione Eos.
The Next Stop pensa che la cultura sia un motore di partecipazione dal basso, creatore di spazi di socialità  e fattore capace di attrarre persone in un luogo, promuovere l’attaccamento emotivo ad alcuni spazi che vengono cosìri-conosciuti, frequentati e quindi rigenerati ” dice Manuela Frontoni, dell’associazione Metarte.
I progetti dunque vedono coinvolti in prima persona i cittadini del quartiere che partecipano e contribuiscono attivamente alle iniziative proposte.

GasparOrto: il primo orto urbano a Padova

Nell’ambito del progetto ” The Next Stop ” lo scorso 3 giugno è stato inaugurato il primo orto urbano fuori suolo nella città  di Padova, chiamato ironicamente  GasparOrto proprio perché situato in piazza Gasparotto.
L’orto fuori suolo occupa una superficie di 50 metri quadrati coltivabili e predisposti all’interno di alcuni vasi che verranno coltivati dagli abitanti del quartiere, i quali potranno raccogliere e tenere frutta e verdura che hanno contribuito a far crescere.  A tal proposto la responsabile di progetto per CO+ coworking, Elena Ostanel ha risposto ad alcune domande per noi di Labsus.

Da dove nasce l’idea di un orto urbano?
Il progetto dell’orto urbano nasce  dall’idea  di diversi coworkers di CO+ che ha sede proprio in piazza  Gasparotto, dove è stato realizzato l’orto, e vuole essere uno  strumento di riqualificazione sociale e urbana di una piazza finora totalmente abbandonata.

Come procederà  la cura dell’orto?
Nel giro di poche ore si è formato un gruppo di una quindicina di persone, quasi tutti giovani, che abitano perlopiù nel quartiere stazione o nei quartieri Arcella e Centro, che avranno il compito di occuparsi dell’orto a rotazione.  Si organizzeranno anche dei momenti di incontro tra tutti i partecipanti per coordinare tutti insieme i lavori e portare avanti l’orto.

Come è stata accolta l’iniziativa dai cittadini?
L’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo: il quartiere stazione è un quartiere particolare in quanto ha pochi abitanti ed è soprattutto una zona di passaggio, quindi l’orto avrà  bisogno di tempo per inserirsi nel tessuto del quartiere ma piano piano sono sicura che diventerà  un punto di raccolta. La città  ha apprezzato l’iniziativa vista l’elevata partecipazione che c’è stata durante l’inaugurazione e adesso la nostra sfida è far entrate l’orto nella vita del quartiere.

Qual è stato il ruolo dell’amministrazione nell’iniziativa?
All’inizio i lavori di riqualificazione urbana previsti dall’amministrazione erano di natura diversa rispetto ad un orto, si parlava di rifare il tessuto urbano della piazza. Quando abbiamo visto che il progetto di riqualificazione non c’era perché in giunta non era stato approvato nulla siamo andati avanti con il nostro programma fino ad ottenere il permesso di occupazione del suolo pubblico gratuito dando credito dunque alla nostra iniziativa.

Quali sono i prossimi eventi che state organizzando per la piazza?
Stiamo organizzando una serie di iniziative in piazza Gasparotto anche grazie al contributo di un circolo Uisp che ha sede nella piazza. Le iniziative sono varie e spaziano dall’organizzazione di un concerto nel mese di luglio per promuovere l’orto, al mercatino vintage in programma il prossimo 13 giugno alle ore 10,30  fino al workshop di biocosmesi naturale in programma per il 9 luglio. Anche in questo caso il connubio di cultura, sport e partecipazione rimane l’elemento fondamentale.

In allegato il programma degli eventi organizzati dal progetto “The Next Stop”.

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