Le attività sul campo hanno prodotto delle riflessioni in seguito tradotte in alcune declinazioni locali “originali”: novità legate alla parte istruttoria dei patti e alla possibilità di riutilizzo di immobili abusivi

Tale processo ha visto il concretizzarsi di atti ed eventi, nel perseguimento di una sorta di “ricerca in azione” che avesse come culmine l’approvazione, anche a Misilmeri, del Regolamento sulla cura e gestione dei beni comuni. Fondamentale è stato l’incontro, risalente a giugno 2016 tra l’amministrazione comunale, i rappresentanti di LABSUS e gli operatori del CESVOP, il Centro di Servizi per il volontariato di Palermo. Questo incontro ha avuto un primo importante risultato nella costruzione di un’agenda di eventi pubblici in grado di introdurre i temi della cura dei beni comuni nel contesto misilmerese, a partire dalla successiva assemblea cittadina in cui sono stati coinvolti i rappresentanti dell’associazionismo locale svoltasi ad agosto dello stesso anno presso l’aula consiliare, per l’illustrazione dei principi e del funzionamento del regolamento. Tale incontro ha mostrato la presenza sul territorio di un vivace tessuto associativo, portatore di proposte e in cerca di spazi fisici di espressione, desideroso di esprimere l’istanza della riappropriazione dal basso del proprio ruolo civico.

Contestualmente la Giunta ha approvato la proposta congiunta dei funzionari delle varie aree istituzionali, concernente il patrocinio del Comune al “Forum sulle tematiche ambientali e dei beni comuni” previsto nei giorni del 30 settembre e del 1 ottobre 2016 presso il Castello dell’Emiro, monumento arabo-normanno che domina il paese e la valle, e l’adesione all’evento “Il territorio a partire da noi” promosso dal CeSVOP finalizzato alla valorizzazione dello stesso castello attraverso un’azione di cura e pulitura, prevista nella giornata del 24 settembre 2016.

Elementi di innovazione locale

Tali attività sul campo hanno prodotto delle riflessioni in seguito tradotte in alcune declinazioni locali “originali” rispetto allo schema di regolamento promosso da LABSUS: si tratta nello specifico di novità legate tra le altre cose alla parte istruttoria dei patti e alla possibilità dell’utilizzo di immobili abusivi rispetto ai quali il Consiglio Comunale ha dichiarato l’esistenza di prevalenti interessi pubblici per il loro mantenimento.
Di una di queste novità in particolare, definita “criterio di garanzia pubblica”, può essere utile richiamare qui brevemente i punti. Nel caso in cui vi siano più proposte di collaborazione riguardanti un medesimo bene, il Comune promuove infatti il coordinamento e l’integrazione tra le stesse; qualora ciò non risulti possibile, la scelta della proposta da sottoscrivere viene effettuata in base al criterio generale di garanzia pubblica così articolato:

  • la maggiore fruizione pubblica del bene comune garantita dalla proposta di patto (numero di ore settimanali di apertura alla cittadinanza, apertura in occasione di festività ecc.);
  • l’attivazione di percorsi di fruizione pubblica (visite guidate, ricerche sul bene comune oggetto di proposta di patto, eventi specifici di riscoperta del bene, eventi ricreativi e/o sportivi legati al bene);
  • l’attivazione di servizi alla cittadinanza (servizi rivolti alle categorie svantaggiate, ai bambini, agli anziani);
  • l’attivazione di spazi di lavoro condivisi (coworking);
  • la condivisione pubblica delle risorse (hardware, know how, wi-fi ecc.)” (Art. 10, comma 8 del Regolamento).

La prima sperimentazione: un patto con la Scuola

Durante la fase successiva di gestazione del Regolamento sui beni comuni (approvato con Deliberazione di Consiglio del 16/05/2017), il Comune di Misilmeri ed il Circolo Didattico V. Landolina hanno stretto un patto di collaborazione per la riqualificazione dell’area libera, degradata e sottoutilizzata, ricompresa tra i due plessi che compongono la scuola per la creazione di un piccolo parco urbano. L’essenza del patto proposto dal dirigente scolastico è da ritrovare tutta negli impegni di co-progettazione e co-gestione che i due enti hanno sottoscritto:

La Direzione Didattica sostiene la realizzazione delle attività attraverso:

  • la progettazione e la realizzazione di percorsi educativo-didattici da svolgersi nel parco;
  • l’assistenza tecnico-progettuale, avvalendosi del comitato tecnico-scientifico costituitosi nell’ambito del progetto Eleutero;
  • la promuovere di attività di fundraising;
  • l’installazione dell’impianto di videosorveglianza;
  • la promozione di attività di sorveglianza in orario extra scolastico, attraverso il coinvolgimento di associazioni;
  • avvalersi di associazioni e genitori per fornire tutto il supporto logistico e organizzativo necessario alla realizzazione e al mantenimento del parco;
  • assicurare la manutenzione ordinaria.

Il Comune sostiene la realizzazione delle attività attraverso:

  • la bonifica dell’area destinata al parco didattico al fine di renderlo fruibile per la realizzazione del parco tematico;
  • la realizzazione dell’illuminazione nell’area destinata al parco.

Considerazioni sulla tenuta ed efficacia del patto

Nel corso dei 12 mesi appena trascorsi è stata attivata dal dirigente scolastico l’attività di fundraising e congiuntamente al Comune si è proceduto alla bonifica dell’area. Il Comune ha infine redatto il progetto di fattibilità tecnica ed economica di sistemazione esterna dell’area (per la possibilità di partecipazione a bandi di finanziamento). La forma che ha assunto il patto di collaborazione, a distanza di un anno dalla stipula, è quella di un processo complesso e in divenire che sta trasformando a poco a poco l’area ma che ancora non ha portato, anche in ragione della difficoltà del reperimento delle somme necessarie, alla realizzazione del parco vero e proprio e alla sua apertura al pubblico. Lo spirito del patto, ovvero la possibilità che a determinate condizioni le aree a verde ricomprese entro gli spazi scolastici possano essere aperte alla cittadinanza al di fuori degli orari scolastici, ha però dato vita alla autonoma attività del Comune di ricerca di nuovi patti di collaborazione da stringere con gli altri dirigenti scolastici detentori di spazi verdi sottoutilizzati. Tale risultato, in un centro urbano in cui tali spazi sono mancanti, assume infine un valore importantissimo.

Giuseppe Lo Bocchiaro è architetto e funzionario del Comune di Misilmeri

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