Far partecipare i cittadini: aumentare la raccolta differenziata.

A Mercato San Severino, poco distante dai cassonetti bruciati, la spazzatura non è emergenza. In Campania migliaia di tonnellate riciclabili buttate via ogni giorno. Con una eccezione.

 
Ma cosa sono: marziani? C'è chi davvero vorrebbe poter dipingere gli abitanti di Mercato San Severino come extraterrestri di pelle verde con le antenne. Perché quel paesotto a una manciata di chilometri dai cassonetti bruciati e dalle montagne di immondizia nauseabonda dimostra che no, la «tragica emergenza » denunciata anche dal capo dello Stato non è affatto un destino ineluttabile della napoletanità . Basti dire che per le strade non c’è un solo cassonetto e la raccolta differenziata è al 6% contro lo ,4% della vicina Sarno.
 

E’ tutto lì, il problema.

Nel capire come mai due cittadine geograficamente vicine siano cosìdrammaticamente distanti. Una è in provincia di Salerno, l'altra anche. Una si picca di avere origini normanne, l'altra anche. Una è governata dal centrodestra, l'altra anche. Eppure, stando ai rapporti di Legambiente del 26, una è 125 volte più virtuosa. Perché? Questione di scelte, spiega Giovanni Romano, docente universitario di storia e geografia, sindaco di Mercato San Severino negli anni della svolta e oggi (non potendo più essere rieletto) vicesindaco sempre più attivo «Il primo passo è stata la rimozione di tutti i cassonetti: da quel momento ognuno si tiene la propria immondizia in casa.  

Un caso di sussidiarietà  ripetibile in ogni Comune  

L'amministrazione ha "convocato" i cittadini in un'azione si sussidiarietà : il bene comune "ambiente" in cui gli abitanti vivono è patrimonio di tutti. I cittadini lo hanno capito e, con il vantaggio di pagare di meno la tariffa per i rifiuti, sono diventati i più virtuosi d'Italia, con un'azione quotidiana collegata alla raccolta differenziata e domiciliare.  

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