In toscana i pionieri del Programma nazionale per la riduzione dei rifiuti

"I soddisfacenti risultati raggiunti dimostrano il grande impegno profuso dai cittadini "

Con la Direttiva Quadro sui rifiuti (28/98/CE), l’obiettivo europeo di diventare una società  fondata sul riciclaggio, è stato integrato con disposizioni tese a massimizzare la prevenzione dei rifiuti, al fine di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali ad essa connessi, imponendo l’adozione di programmi nazionali di prevenzione dei rifiuti entro la fine del 213. Capannori conferma il suo ruolo ormai consolidato di laboratorio di sperimentazione di buone pratiche e di confronto progettuale a livello nazionale sul tema della riduzione, ed ora della prevenzione, dei rifiuti. Con riferimento all’audizione di mercoledì5 dicembre presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha dichiarato ” L’interesse del Ministero per le nostre azioni nel campo della gestione dei rifiuti ci onora e siamo lieti di poter collaborare, affinché l’esperienza all’avanguardia realizzata a Capannori possa essere utile nel contesto nazionale ” .

Consolidare l’esistente…

Attraverso lo strumento del Programma comunale di prevenzione dei rifiuti, il comune di Capannori intende tanto consolidare le buone pratiche già  messe in atto, quanto svilupparne di nuove. Da un lato quindi l’amministrazione conferma il sostegno ad azioni concrete come la distribuzione del latte alla spina, il compostaggio domestico, la promozione dei pannolini riutilizzabili, la distribuzione di detersivi alla spina, l’introduzione dell’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche e l’attività  del Centro del riuso. Queste buone pratiche hanno già  prodotto risultati tangibili, quantificati in una riduzione dei rifiuti prodotti sul territorio del 5% nel periodo compreso tra gennaio e settembre 212. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha sottolineato come i soddisfacenti risultati raggiunti dimostrano il ” grande impegno profuso dai cittadini ” , al quale fa eco l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci sostenendo che ” Con queste iniziative […] abbiamo contenuto i costi, costruito posti di lavoro e migliorato l’ambiente ” realizzando una vera e propria ” politica per il bene comune ” .

… ed avviare nuovi progetti

Tra le novità  introdotte dal Programma comunale di prevenzione dei rifiuti viene valorizzato il ruolo di un sistema di incentivi e tassazioni per ridurre la produzione di imballaggi (aumentandone la cauzione per i produttori al fine di incentivare l’applicazione della pratica del ” vuoto a rendere ” ), l’importanza della raccolta differenziata ed il passaggio ad una tariffazione puntuale sui rifiuti, uno degli strumenti più efficaci per la riduzione degli scarti capace, inoltre, di premiare direttamente i cittadini. Tra le nuove azioni merita menzione anche il progetto ‘Esercente Zero Spreco’ da realizzare in collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. Il progetto prevede il coinvolgimento attivo dei commercianti offrendo loro la possibilità  di aderire ad un decalogo di impegni ecologici che gli conferirà  un punteggio da a a 5  foglie a seconda del numero di regole rispettate. La realizzazione di questi impegni si trasformerà  per il commerciante in un risparmio sulla parte variabile della tariffa dei rifiuti, con sconti che potranno andare dal 3% (3 foglie) al 1% (5 foglie).

” Sia il monitoraggio dell’esistente che i nuovi progetti contenuti nel Programma sono stati realizzati grazie al lavoro  di una ‘cabina di regia’ composta da Comune [competente per gli indirizzi e le scelte politiche, ndr.], Ascit spa [responsabile dell’operatività  delle azioni, ndr.] e dal Centro ricerca rifiuti zero [titolare della gestione del Programma Comunale di Prevenzione dei Rifiuti, ndr.] ” , ovvero secondo una gestione integrata, secondo le affermazioni dello stesso assessore all’Ambiente, Alessio Ciacci. Il connubio tra attività  dell’amministrazione locale ed impegno dei cittadini ha permesso di consolidare la gestione dei rifiuti come meccanismo collettivo, facendo di Capannori un modello a livello nazionale nella direzione della realizzazione di un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti.



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