Nasce un comitato civico per la tutela del paesaggio e della salute

"Non sosteniamo il progresso zero, ma un progresso compatibile e sostenibile"

L’antefatto

Fumone è un suggestivo paese di poco più di duemila anime nella provincia di Frosinone, adagiato tra i monti Ernici e i monti Lepini.  La bellezza del territorio, oltre che la salute dei cittadini fumonesi, rischiano però di essere minati dall’installazione di un’antenna di 32 metri della società  Ericsson Spa in località  “Madonna degli Angeli”.
La vicenda ha inizio il 28 dicembre del 2011, quando la società  presenta richiesta di autorizzazione per l’installazione di un impianto per telefonia mobile su un terreno di un privato preso in affitto. Nel mese di agosto del 2012 la Regione Lazio si esprime con parere favorevole, rilasciando l’autorizzazione paesaggistica per l’installazione. L’Ufficio tecnico del Comune si oppone tuttavia ai lavori, poiché nella zona dove dovrebbe sorgere l’impianto è previsto il divieto di collocare antenne. A novembre la Ericsson decide cosìdi rivolgersi al Tar.

Il comitato

FOTO_FUMONEGli abitanti del territorio non hanno assistito inermi all’azione della nota azienda di telecomunicazioni, costituendo, nello scorso marzo, il comitato “Fumone zero antenne”. Il comitato, nato senza scopo di lucro, basandosi sull’autofinanziamento dei cittadini, mira alla difesa e alla promozione della tutela del territorio. I cittadini di Fumone intendono dunque preservare l’aspetto paesaggistico e ambientale di un territorio che è stato sottoposto ad un vincolo di dichiarazione di pubblico interesse ministeriale.
Nel corso dei mesi sono state organizzate numerose attività  per coinvolgere direttamente la cittadinanza. E’ stato creato anche un gruppo su facebook, denominato “No all’antenna Ericsson a Fumone“, in cui la popolazione viene costantemente aggiornata sulle novità  del caso.

Occorre precisare che, nel 1964, nel territorio è stato già  installato un ripetitore RAI di 78 metri, e a partire dagli anni ’80 sono stati registrati numerosi decessi di persone abitanti nei pressi dei trasmettitori presenti.
L’11 maggio il comitato ha organizzato una spettacolare manifestazione per esprimere il proprio dissenso all’installazione all’antenna che deturperebbe il paesaggio e l’incantevole centro storico della cittadina medioevale.
Prima di ricorrere alle soluzioni più estreme, i cittadini hanno tentato la via della mediazione. Il vicepresidente del comitato, il signor Mauro Taddei, resosi disponibile per approfondire ogni aspetto della questione, sottolinea “abbiamo inviato invano numerose lettere alla Ericsson, alla 3HG e alla Wind per cercare di trovare insieme una soluzione, ma non abbiamo ottenuto alcun riscontro”. La popolazione ha proposto addirittura di offrire a titolo gratuito i propri terreni, dove sono già  presenti trasmettitori, alle aziende, per evitare che il nuovo trasmettitore sorga proprio in una località  che minerebbe la bellezza del centro storico della cittadina. Le società  non intendono scendere a patti né con l’amministrazione comunale né tantomeno con la popolazione.

Spesso il problema sta proprio nella mancanza di ascolto e coinvolgimento da parte delle istituzioni e, in questo caso, soprattutto delle imprese, per cui ai cittadini non resta che scendere in piazza (leggi anche la sezione “Democrazia e democrazie” dedicata alla ricerca Prin promossa da Labsus sulla democrazia partecipativa e deliberativa).

La sentenza

foto_fumone_2Il piano paesaggistico, incentrandosi sulle disposizioni contenute nel decreto legislativo 4 settembre 2002, n.198, meglio conosciuto come decreto Gasparri, permetterebbe l’installazione di antenne pressoché ovunque. Prevede, infatti, misure volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni, agevolandone la liberalizzazione.
Sulla base di tale decreto, lo scorso 6 giugno il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sezione di Latina, ha accolto il ricorso presentato dalla Ericsson, dando il via libera all’installazione dell’antenna. Grande delusione tra i membri del comitato, che non si danno sicuramente per vinti, continuando la loro battaglia civica.

Foto tratte da: https://www.facebook.com/groups/533585676661619/photos/