Nelle associazioni di volontariato operano una maggioranza di uomini dai 3 ai 54 anni, diplomati, laureati e occupati.
Nel 23 i dipendenti erano 12mila e i volontari 826mila mentre nel 25 si ha un aumento dei dipendenti del 77% e dei volontari del 71,4%.
I settori nei quali operano il maggior numero di associazioni di volontariato sono la sanità e l’assistenza sociale, anche se la quota percentuale di organizzazioni diminuisce aumentando nei settori della ricreazione e cultura, protezione civile e protezione dell’ambiente.
I servizi offerti sono quelli relativi all’ascolto, al sostegno e all’assistenza morale e alla donazione di sangue.
Rimane invece stabile il numero di utenti per organizzazione.
Le caratteristiche salienti del fenomeno delle associazioni di volontariato rivelano:
– la diffusione più equilibrata su tutto il territorio nazionale
– una crescente espressione della cittadinanza attiva (è sempre più caratterizzata dall’iniziativa di gruppi di cittadini)
– l’identità del servizio
– potenziamento dell’assetto organizzativo-gestionale
– più campi di intervento e specializzazioni
– più associati e più professionisti nei gruppi
– nuclei di volontari più piccoli
Non mancano però i campanelli d’allarme, visto che è cresciuta la propensione alla gestione delegata di servizi sostenuta da una professionalizzazione delle competenze interne e da una dipendenza dal finanziamento pubblico sempre più ingente.
In allegato la sintesi sul rapporto bimestrale sul volontariato in Italia-25
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