Un'interpretazione del concetto di capitale sociale

Il rendimento istituzionale delle regioni è derivato almeno in parte dalla dotazione di capitale sociale di cui dispone. Il capitale culturale e il capitale sociale contraddistinguono la cooperazione e le relazioni fiduciarie delle Organizzazioni del terzo settore nella promozione al bene comune.

Quando il capitale sociale risulta essere insufficiente, ad esempio in realtà caratterizzate da una legalità debole, la tensione verso l’obiettivo di ottenere beni particolaristici prevale su quelli pubblici e finisce per connotare negativamente l’operato delle organizzazioni non profit.

Scopo di questa "due giorni" è stato quello di riflettere sulle modalità con le quali il Terzo settore:
a. definisce le proprie specificità rispetto allo Stato e al Mercato, orientando la stessa società civile che lo costituisce;
b. produce e valorizza il capitale sociale nei diversi territori della penisola;
c. genera risorse societarie in grado di portare benefici alle singole persone che entrano in relazione con le organizzazioni nel ruolo di beneficiari di servizi e prestazioni;
d. è in grado di mettersi in comunicazione con le Istituzioni ed è capace di attivare una comunicazione reticolare fra le organizzazioni che lo costituiscono.

La seconda sessione del convegno (mattina di venerdì 16 marzo) ha offerto l’occasione per discutere i risultati ottenuti dalle quattro ricerche condotte a Palermo e a Trapani sulla comunicazione delle organizzazioni no profit siciliane, che assieme a quelli raccolti in altre città del Sud sono stati raccontati nel volume.

"La comunicazione del terzo settore nel Mezzogiorno", curato da Stefano Martelli, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli studi di Bologna e da poco pubblicato dall’ editore Franco Angeli di Milano.