I Gruppi di acquisto solidali a Bologna

I Gas possono formarsi ovunque ci siano consumatori critici, pronti ad organizzarsi e ad accordarsi con piccoli produttori locali

Dall’esigenza di tutelare le piccole realtà  produttive locali, ma anche l’ambiente e la salute dei consumatori, sono nati nella provincia di Bologna una serie di gruppi di consumatori critici organizzati, i quali, grazie ad accordi con i piccoli produttori locali, acquistano alimenti biologici a un prezzo basso, grazie all’abbattimento dei costi di imballaggio, intermediazione e pubblicità . I responsabili dei Gruppi di acquisto si adoperano per raccogliere periodicamente gli ordini delle famiglie aderenti e inoltrarli direttamente ai vari produttori. Una volta raccolti gli alimenti vengono distribuiti tra i consumatori del Gruppo, oppure venduti al pubblico in un mercatino allestito una volta alla settimana e gestito direttamente dai volontari.

Genuinità  a ridotto impatto ambientale

Grazie all’attivazione dei consumatori, dei produttori locali e dei soggetti pubblici che mettono a disposizione strutture idonee alla conservazione e alla vendita degli alimenti, si ottiene un bene comune che è determinato in primo luogo dalla genuinità  del cibo, ma anche dalla riduzione dell’impatto ambientale e dalla protezione delle biodiversità . A questo si aggiunga la salvaguardia di alcune colture che rischiavano di scomparire a causa di un consumo diventato ormai ” di nicchia ” . Il riferimento va, ad esempio, alla produzione degli stridoli, erbe selvatiche utilizzate quasi esclusivamente nella cucina romagnola. La finalità  dei Gas è, quindi, principalmente quella di provvedere all’acquisto di beni e servizi realizzando una concezione più umana dell’economia, più vicina alle reali esigenze dell’ambiente, nell’ambito di una più ampia riflessione su consumi giusti, etici e solidali. Oggi i Gas sono già  presenti come realtà  consolidate a Bologna e a Imola, ma sono in rapido sviluppo in altre parti d’Italia e possono formarsi ovunque ci siano consumatori critici, pronti ad organizzarsi accordandosi con i piccoli produttori locali.

L’attivazione dei soggetti pubblici sembra però ancora molto limitata. Infatti, l’unico intervento da parte dell’amministrazione locale riguarda la concessione di strutture in cui possa materialmente avvenire il deposito temporaneo dei prodotti e la vendita. Inoltre, sorge il dubbio che queste strutture vengano concesse non ai meri fini dei Gruppi di acquisto solidale, bensìall’interno di più ampi progetti e realtà  associative o di volontariato.

Il progetto oggi …

A partire dall’input lanciato da GASBo, negli anni sono nate molteplici realtà  simili su tutto il territorio della provincia di Bologna, che da ormai più di un anno sono coordinate dalla rete Creser, al fine di promuovere la crescita di percorsi dedicati al consumo critico e consapevole a tutela dell’ambiente e del bene collettivo.Il Gasbo in particolare continua la sua attività  ed è divenuto parte fondatrice e attiva del gruppo EcosolBologna/verso il DES, un progetto di creazione di un Distretto di Economia Solidale a Bologna, attualmente impegnato nella realizzazione di incontri tematici dedicati a solidarietà , sostenibilità  e beni comuni (quest’ultimo previsto in data 17 maggio).

[Aggiornamento a cura di Margherita Volpe, 2 maggio 213]



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