Essenzialmente, questo è stato l’orizzonte di riferimento che ha animato le attività della sezione durante questi anni, portando all’individuazione di criteri sufficientemente flessibili di raccolta, analisi, organizzazione e presentazione delle esperienze.
Il risultato è una mappatura della vitalità dei territori italiani nel dare risposte diverse a dinamiche quotidiane, sostituendo ai tradizionali rapporti amministrazione-cittadino nuove forme di relazione a tutela dell’interesse generale.
L’osservatorio Labsus
A rendere possibile la costruzione di questo corposo archivio è l’impegno dell’Osservatorio Labsus sulla sussidiarietà , vero motore della sezione.
L’Osservatorio, che a novembre è giunto alla quinta edizione, è animato dagli studenti impegnati nel Laboratorio sussidiarietà , attivo presso il corso di laurea in Scienze della comunicazione pubblica e sociale, Università di Bologna.
L’assiduo lavoro dell’Osservatorio ha permesso da un lato di scoprire iniziative che silenziosamente e da tempo portano avanti esperienze di sussidiarietà ante litteram (ne è un esempio il caso dei cittadini spalatori di neve a Chiavenna), dall’altro di seguire dalla nascita attività di cittadinanza attiva (ricordiamo il progetto Cascina Cuccagna a Milano) o iniziative pubbliche direttamente ispirate al principio (come avviene a Piacenza, su iniziative del Comune).
Per i prossimi 1
Il simbolico traguardo del numero 1, cosìcome il fresco cambio della guardia tra gli studenti dell’Osservatorio, rappresentano un ottimo momento per fare un bilancio e progettare il futuro delle attività .
Alcune sfide importanti riguardano la capacità della sezione di tenersi aggiornata e in rete con i soggetti attivi a livello nazionale: per questo sarebbe importante trovare la forza di verificare sul lungo periodo la tenuta e il risultato raggiunto dalle iniziative già archiviate.
Ancora, crediamo essenziale il rafforzamento nella collaborazione con la sezione Norme e giurisprudenza, per verificare se il richiamo al principio di sussidiarietà nelle nuove legislazioni regionali trova riscontro in cambiamenti a livello di attivismo civico.
Infine, richiamiamo un primo cambiamento già introdotto, che riguarda l’adozione di nuovi criteri di studio e mappatura delle esperienze, per migliorare la scheda di raccolta allegata a ciascun caso. Le novità concernono in particolare l’introduzione di attenzioni maggiori ai risultati e alle modalità di realizzazione delle iniziative.
E’ giunto infatti il momento, laddove possibile, di non limitare l’analisi agli output di breve periodo, ma piuttosto di rendere conto concretamente degli outgrowth, ovvero delle ricadute della sussidiarietà sull’intero tessuto sociale coinvolto o semplicemente influenzato dal caso in esame.
Con questo primo passo intraprendiamo il cammino verso un nuovo traguardo, a quota 2.