" L'idea è che la rete offerta dalle famiglie possa evitare che certe situazioni precipitino"

L’elemento di vera innovazione del progetto, nato da un’idea della Fondazione Paideia, sta nel fatto che ad essere ” affiancato ” non è il singolo individuo, ma il nucleo familiare intero: una famiglia ” risorsa ” si metterà  a disposizione di una famiglia in situazione di bisogno, instaurando con essa una relazione solidale e di prossimità . Il sostegno offerto riguarderà  tanto l’aspetto emotivo quanto questioni più specifiche, in modo da permettere alla famiglia ” affidata ” di intervenire precocemente sulle problematiche familiari in modo da cercare di evitare l’allontanamento dei minori dal nucleo di origine. Il progetto è stato avviato nelle altre città  italiane a partire dal 23 e, nel 27, l’iniziativa ha ottenuto la menzione speciale nel Bando nazionale del Ministero per la Famiglia.

Un welfare a “bassa soglia”

Si tratta quindi di realizzare un nuovo modello di ” welfare a bassa soglia ” : 5 mila Euro il budget del progetto novarese che serviranno per far si che situazioni di difficoltà  possano essere risolte attraverso la relazione, evitando cosìdi sfociare in casi di disagio tali da richiedere l’intervento del Tribunale. Fabrizio Serra, di Fondazione Pandeia, ha appunto dichiarato che ” l’idea è che la rete offerta dalle famiglie possa evitare che certe situazioni precipitino”. L’iniziativa permetterà  quindi di realizzare un’assistenza informale, seppure vincolata ad un patto che le famiglie stringeranno tra loro e con i responsabili del progetto.

I partner del progetto

Per l’avviamento del progetto a Novara sono stati coinvolti il Comune di Novara, l’Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia, la Fondazione Paideia di Torino, la Fondazione De Agostini e la Fondazione della Comunità  del Novarese. Queste ultime sosterranno finanziariamente il progetto mentre la Fondazione Paideia metterà  a disposizione il proprio know how per lo sviluppo del modello di intervento. Il Comune si occuperà  degli aspetti tecnici, dell’avvio delle esperienze di affido, del monitoraggio, della valutazione del progetto e delle strategie di intervento generali. Infine, le associazioni del territorio saranno i soggetti che nel concreto si occuperanno di coinvolgere nel progetto i soggetti bisognosi, o quelli disponibili ad aiutare. La sede principale del progetto sarà  il Centro per le famiglie, in Largo Don Minzoni, al quale famiglie ed associazioni del territorio potranno rivolgersi per aderire al progetto.

Il valore della rete

“In questo modo si favorisce l’interazione tra famiglie, enti e servizi, per creare una collaborazione concreta ed efficace tra pubblico e privato nel sociale”: questa la dichiarazione del Comune di Novara riguardo al progetto, ben consapevole delle potenzialità  di questa iniziativa. Ancora una volta si riconferma il valore di un servizio sociale ” leggero ” , basato sulla parità  e sulla volontarietà  dei soggetti coinvolti, ma soprattutto sulla messe in rete di risorse già  presenti sul territorio: insomma, come ricordava a novembre Mauro Bonetti, ” la scommessa per generare valore per la collettività  è rivolta alla rete di relazioni di cui si compone la città  ” .