Il numero di settembre della rivista diretta da Andrea Bixio ha come obiettivo principale la raccolta di quelle che vengono descritte come ” nuove tendenze ” del millennio appena cominciato. I dieci autori partono infatti dalla consapevolezza del fallimento dell’attuale sistema socio-economico e, muovendo da una critica al corrispondente modello di sviluppo, elencano quelle che possono essere considerate le possibili strade da percorrere per trovare una via di fuga dalla opprimente crisi contemporanea. Un processo che riuscirà a strappare i cittadini dalla morsa dell’individualismo per condurli finalmente in uno scenario comunitario in cui il concetto di sostenibilità possa agire da mainstream.
Da dove ripartire quindi? Maria Cristina Marchetti, ad esempio, indirizza il concetto di cittadinanza attiva verso la rivalutazione degli spazi pubblici; anche la democrazia telematica viene annoverata tra le nuove tendenze che arrivano a comprendere la rivendicazione del ruolo della donna e il concetto di decrescita di Serge Latouche, passando imprescindibilmente da quello che può essere inteso come elemento cardine dell’intera raccolta: quel bene comune che, nel saggio di Massimiliano Ruzzeddu, assume il ruolo di collante tra comunità e società . Una fuga dall’individualismo che condurrà poi necessariamente, secondo l’intervento di Valentina Grassi, ad un futuro fatto di beni comuni, cooperazione e sostenibilità .
I concetti espressi, adducendo novità alla consueta dottrina sociologica, risultano di concreta applicabilità in quanto facilmente inseribili all’interno della struttura sociale ed economica contemporanea e si dimostreranno certamente in grado di mettere in atto un profondo riformismo capace di riconsegnare agli individui quel concetto di ” comunità ” troppo precocemente smarrito.