Nei primi 18 mesi il progetto si è concentrato nella raccolta fondi in Italia, successivamente, valutando la portata innovativa dell’idea, Legambiente ha deciso di estendere questa iniziativa all’intera umanità . Dal 6 dicembre 2013, sulla piattaforma americana Indigogo.com, è possibile finanziare Paestumanità . I cittadini di oltre 200 paesi del mondo hanno la possibilità di partecipare ad un reale progetto di cittadinanza attiva che oltrepassa le barriere nazionali, contribuendo alla cura del ” piccolo ” sito archeologico campano. #SavePaestum si concluderà il 19 gennaio 2014. Le risorse raccolte saranno devolute direttamente al proponente a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato di acquistare il primo lotto di terreno interno all’area il 20 gennaio 2014.
Patrimonio dell’umanità
La colonia greca di Poseidonia Paestum, nella provincia di Salerno, è un sito archeologico dichiarato da tempo patrimonio dell’Unesco. Si tratta di un’area culturale scarsamente valorizzata, in cui convivono, al suo interno, pubblico e privato. Ad oggi, è possibile visitare una minima parte della colonia, i restanti 95 ettari sono di proprietà privata, destinati ad ospitare allevamenti o sfruttati come terreni agricoli.
Nel 2012 Legambiente si è mobilitata al fine di riabilitare questo tesoro inestimabile. Con l’idea di ” comprare per salvaguardare ” , l’associazione ha lanciato la campagna Paestumanità . Tramite un’azione di azionariato ambientale e popolare tutti i cittadini avevano la possibilità di acquistare un’azione del valore di 5 euro. L’intento era di raccogliere i fondi necessari a pagare un primo pezzo di terreno, con l’obiettivo più ampio di riportare il sito archeologico alla sua unità originale, creando una proprietà condivisa fruibile da parte di tutti, atta a ripristinare la bellezza naturale del paesaggio e rimettendo un bene comune nelle mani legittime della collettività .
La ” socializzazione della bellezza ”
” Paestum da proprietà privata diventerebbe proprietà dei cittadini del mondo, come espressamente dichiarato nel riconoscimento di bene patrimonio mondiale dell’umanità ” . Oltre a restituire alla comunità un’area che legittimamente le appartiene, acquistando i terreni di Paestum, si stimola la ” socializzazione delle bellezza ” , realizzando cosìun progetto di grande portata all’interno del quale i cittadini sono i primi protagonisti, i primi a prendersi cura di ciò che gli appartiene. Sensibilizzare alla protezione del patrimonio culturale significa ridare valore ad un territorio, lavorare per costruire un futuro migliore al costo di piccoli interventi volti, semplicemente, ad agevolare processi naturali che spesso tendiamo a distruggere. In quest’ottica, i beni culturali, non vengono intesi come beni isolati, ma inseriti all’interno del territorio, richiedono un impegno da parte della collettività ed un dialogo con le istituzioni.
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