Il Parco degli Acquedotti di Roma rinasce grazie ai cittadini attivi

Volontari e volontarie insieme, per strappare un "museo a cielo aperto" al degrado ambientale

Si incontrano la mattina presto e, attrezzi in spalla, si mettono al lavoro tra i canneti, lungo le strade e nelle ampie aree verdi del parco. Sono i Volontari per la Tutela e la Conservazione del Parco degli Acquedotti, impegnati quotidianamente in interventi di cura e pulizia del “museo a cielo aperto” che impreziosisce il quartiere Appio Claudio di Roma. Contro l’incuria e il degrado ambientale, il lavoro dei volontari si distribuisce in una vasta area del parco e  spazia dal raccoglimento dei rifiuti alla creazione di percorsi ciclopedonali, dall’abbattimento degli alberi malati alla cura per la crescita dei nuovi, dalla manutenzione del corso d’acqua alla sistemazione di un prezioso reperto archeologico come la Via Latina. Famoso per i sette acquedotti che rifornivano l’antica Roma, il Parco degli Acquedotti rappresenta un patrimonio archeologico gestito dall’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica, con cui i volontari hanno stretto una fruttuosa collaborazione.
Estendendosi per circa 240 ettari, il 95% di proprietà  privata, questo parco costituisce un bene comune da tutelare non solo dalla cementificazione (impedita dall’Amministrazione Pubblica) ma anche dal rischio di degrado ambientale, che ha colpito una vasta area del territorio prima dell’intervento dei Volontari.

«Frequentavo da anni questo parco e proposi un progetto per riqualificarlo »

Tutto nasce dalla libera iniziativa di Luciano Di Vico, oggi Presidente dell’associazione. Assiduo frequentatore del Parco degli Acquedotti, Luciano inizia nel 2008 ad affiggere sugli alberi dei messaggi, che incitavano tutti gli interessati ad unirsi a lui per un intervento di pulizia del verde. In quell’anno infatti, era sotto gli occhi di tutti la quantità  di rifiuti e macerie rimasti nell’area del parco dove prima si estendevano baracche in lamiera e ” orti ” abusivi, abbattuti nel 2007 per un’ordinanza comunale. La superficie interessata si sviluppava per circa 1.100 metri di lunghezza, dal Casale di Roma Vecchia in direzione della Via del Quadraro. Uomini e donne con la stessa voglia di rimboccarsi le maniche si sono allora uniti nel 2011 per costituire ufficialmente la Onlus dei Volontari del Parco degli Acquedotti e iniziare il lavoro di riqualificazione del parco. Con un buon numero di soci e tanti aiutanti (di tutte le età !) che ogni giorno si alternano per offrire il proprio aiuto, l’associazione ha allargato la propria area d’azione contando sul supporto dell’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica, a fronte dell’assenza di un intervento diretto della Pubblica Amministrazione.

 Reperti storici da riscoprire…

«I nostri primi interventi sono serviti a recuperare la ” visibilità  ” del parco – ci racconta Luciano Di Vico – in alcuni punti c’erano canneti alti fino a dieci metri, che coprivano lo spettacolare panorama dell’Acquedotto Claudio! ». Una volta buttati giù canne e rovi, anche il fiumiciattolo del parco è tornato ad essere visibile, i volontari hanno quindi scavato dei sentieri che ne seguissero il corso e che si addentrassero fino alle zone ricoperte di campi di grano, più difficili da attraversare. «Abbiamo creato una via che partisse dal Parco degli Acquedotti e arrivasse fino al Parco di Tor Fiscale – ci spiega Paolo Vian, Segretario dell’associazione – ora i due parchi sono collegati ed è possibile passare da uno all’altro a piedi o in bicicletta ». Tra i lavori svolti merita poi di essere segnalata la pulizia di un importante reperto storico: i volontari infatti hanno riportato alla luce una parte dell’antica Via Latina  (che attraversava il Parco degli Acquedotti), eliminando con pazienza tutta l’erba che la ricopriva.

…e nuovi alberi da piantare

Mantenere il Parco degli Acquedotti pulito e agibile non basta, deve rimanere ” sempre verde ” . Per questo, grazie all’intervento dell’Ente Parco Regionale vengono abbattuti con costanza gli alberi malati e piantati di nuovi, che i Volontari curano ed ” etichettano ” per consentire a tutti di riconoscerne la specie. Passeggiando si incontrano il pioppo e l’ulivo, il melograno e il fico, fino alla conocchia, una struttura di canne intrecciate costruita dai volontari per sostenere la vite che vi si arrampica. «Abbiamo anche portato avanti l’iniziativa Regala un albero – ci racconta il maestro Paolo Vian – ad esempio le classi di prima elementare possono piantare un arbusto nel parco e vederlo crescere nell’arco dei cinque anni che passeranno a scuola ».
Se la cura del Parco degli Acquedotti è importante, lo è altrettanto la diffusione della sua conoscenza, per questo l’associazione ha ideato un ” punto informazioni itinerante ” , che si sposta insieme ai volontari durante il loro percorso di manutenzione quotidiana, cosìche tutti i curiosi possano ricevere una cartina e apprezzare ” la grande bellezza ” del parco dove Sorrentino ha girato alcune scene del suo celebre film.

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