Consenso unanime in Consiglio. L'Assessore Goretti esprime la propria soddisfazione in un'intervista.

"Questa opportunità  integra e non sostituisce l'azione dell'Amministrazione comunale"

Come nasce l’idea di portare il Regolamento sui beni comuni nella città  di Grosseto?

Dal semplice fatto che è una cosa giusta, una bella idea che Labsus ha saputo mettere in campo, anche con il Professor Arena venuto personalmente a Grosseto a spiegare il progetto. Sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza nelle sue varie declinazioni ad avere cura del bene comune è oggi una priorità . Ci sono gli incivili, è vero, ma anche tante persone che ci tengono all’ambiente in cui vivono e alcune, associate o meno, che vogliono anche impegnarsi concretamente. Su queste si deve lavorare per contribuire ad aumentare il grado di civiltà  di una comunità . Con loro dobbiamo firmare un vero e proprio ” patto di collaborazione ” che ci consenta un livello di cura, in particolare dei giardini pubblici, che gli enti locali fanno sempre più fatica a garantire ad alti livelli.

Vi è stata subito condivisione da parte delle forze politiche presenti in Consiglio comunale?

Direi di si, il regolamento è stato votato all’unanimità  e non ha evidentemente colore politico. Non è un argomento che può registrare contrarietà , al massimo dei distinguo. Anche perché, per quanto giusto, si deve sempre stare attenti quando si affidano beni comuni (aree e immobili comunali ad esempio) ai cittadini. Perché questa opportunità , deve essere chiaro questo passaggio, integra e non sostituisce l’azione dell’Amministrazione comunale. Anche prima del Regolamento qualche cittadino si proponeva ma il concreto passo finale e la costanza nell’impegno, si erano talvolta rivelanti degli ostacoli insormontabili. Quindi il volontario ci presenta una proposta di collaborazione ” realistica ” e inserita nei limiti di quelle norme e di quelle regole che ci sono per i cittadini come per gli enti locali. Soprattutto, il bene preso in cura resta pubblico, con una funzione collettiva, in ogni suo aspetto.

A distanza di quasi 4 mesi dall’approvazione del Regolamento, ci sono già  proposte di patti di collaborazione delle realtà  associative del territorio?

Beh abbiamo varie proposte su cui stiamo lavorando. La più concreta riguarda il Parco di via Bulgaria, in passato oggetto anche di odiosi atti di vandalismo, che vuole essere ” adottato ” dalla famiglia della personalità  a cui sta per essere intitolato, una figura importante nella storia economica della città . Stiamo inoltre lavorando per individuare un percorso di cura condivisa anche per il boschetto di via Giotto, che sorge tra viale Einaudi e viale della Repubblica.

Quale sarà  secondo lei l’impatto del regolamento nella realtà  sociale di Grosseto?

Non dobbiamo illuderci che un grande numero di cittadini si faccia avanti. L’impegno, una volta assunto, va rispettato e, come dicevo, questo è uno degli ostacoli principali per tante persone, anche volenterose. Spesso la gente si fa un’idea un po’ facilona sulla possibilità  di fare o non fare delle cose. L’Amministrazione ha voluto semplificare il percorso a vantaggio di quelle persone particolarmente motivate e che vogliono fare qualcosa per la propria comunità  integrando l’azione dell’ente pubblico, il quale ha il dovere di essere al loro fianco.

LEGGI ANCHE: