Quando l'amministrazione è condivisa anche con i più piccoli

Maurilio Cipparone è il responsabile del progetto ” Piccole Guide ” per la Fondazione Caetani. Ci accoglie all’ingresso del Parco di Pantanello, il teatro dell’iniziativa, una domenica di giugno, soleggiata ma non troppo calda: l’ideale per un’avventura nella natura. ” Questo è uno spazio di campagna selvatica adesso, a misura d’uomo. La Fondazione sta valutando quali siano le migliori forme di gestione in base alla biodiversità  ed agli equilibri che ci sono. E questo comporta lavoro e spese ” . E per farlo si è deciso di coinvolgere la comunità  partendo dai più piccoli. ” Vogliamo farne un posto unico: l’unico parco al mondo gestito dai bambini. Questo è lo scenario infatti: l’ipotesi di Pantanello gestito dalle famiglie della comunità , ovviamente come supporto alla nostra gestione e supervisione ” .

Il progetto ” Piccole Guide ”

L’anno scolastico che si è concluso ha rappresentato l’esordio dell’iniziativa ” Piccole Guide ” , il progetto didattico promosso e sviluppato dalla Fondazione Caetani, con il supporto scientifico   del team DNA del Consorzio Universitario CURSA, e che ha visto come protagoniste le scuole del territorio intorno al parco. A fine maggio si è tenuto l’evento conclusivo di un percorso durato otto mesi, in cui i bambini hanno illustrato alle loro famiglie i risultati del loro lavoro. ” Il progetto Piccole Guide di cultura e natura ha coinvolto 1407 bambini e 80 docenti. Un impegno mostruoso considerando anche le risorse che avevamo. Abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla didattica ambientale orientata alla psicologia dello sviluppo e dell’educazione e alla psicomotricità  nelle dinamiche di apprendimento ” . Quindi bambini coinvolti nella scoperta e nello studio del loro parco con attività  e giochi mirati non solo al divertimento, ma anche alla comprensione dello spazio che li circondava. ” Questa è una cosa che nei parchi non fa nessuno. E’ incredibile la passione che ci hanno messo, cosìcome la spontaneità  e la felicità  di scoprire un modo diverso di apprendere, lontani dallo schermo di una tv ” . E i piccoli hanno apprezzato: ” Pensate all’emozione nel sentire un bambino che dice «cosìsìche la scuola ha un senso! ». Ma anche apprezzamenti e complimenti da parte di docenti e genitori. Un successo strepitoso. ”

Il parco e le amministrazioni locali

” E’ stato un percorso lungo. Per oltre un anno sono stati svolti incontri con sindaci, amministratori locali, istituzioni e attori sociali: quasi un lavoro da agenti di commercio che cercano “clienti” mostrando i loro prodotti tenuti nella valigetta del campionario… Qualcuno ha risposto all’appello, in particolare l’Agenzia Regionale dei Parchi del Lazio, che ha concesso un contributo a parziale copertura dei costi per la didattica, il Comune di Sermoneta, che oltre a seguire da vicino le nostre attività  ha garantito i trasporti di circa 500 bambini. Un apprezzabile aiuto è venuto anche dall’Unione Industriali di Latina che ha stampato i ” diplomi ” per le piccole guide, ha trovato uno sponsor per i ” distintivi” e ci ha fornito dei contatti per ottenere alcuni mezzi di trasporto ad un prezzo più basso ” . Se devo essere sincero, mi aspettavo una risposta più vivace da parte delle Istituzioni locali ma questo è stato un esperimento e il suo successo spero possa aiutarci a migliorare questo aspetto per le prossime edizioni di questo e di altri progetti della Fondazione ” .

E per il futuro?

” La vostra visita coincide con un momento importante, di cambiamento. Nei prossimi giorni la Fondazione rifletterà  sui risultati di questo progetto, che credo proseguirà , e sul ruolo del Parco Pantanello, sul suo assetto futuro e sulle modalità  di gestione. La mia idea e la mia speranza è quella che il “cambiamento” che vi dicevo, si traduca in una gestione attiva, vivace, come dovrebbe essere quella di ogni parco moderno e ben amministrato: cosa questa che dovrebbe essere facilitata dal fatto che l’ente gestore è un soggetto privato e quindi non obbligato ai percorsi ad ostacoli e talvolta inutili di una certa burocrazia. Magari un progetto speciale della Fondazione, che garantisca allestimento di strutture per la visita, attività  di ricerca scientifica per la migliore gestione dei vari ecosistemi del parco, progetti di educazione e coinvolgimento delle comunità , qualche attività  produttiva “sostenibile”, con attività  di merchandising, promozione, sponsorship etc. per raccogliere le risorse che servono per conservare questo importante patrimonio. E nel giro di quattro o cinque anni riuscire a farne davvero un modello, non solo in Europa. Gli ingredienti ci sono tutti ” .

Per quanto riguarda invece il progetto ” Piccole Guide ” il signor Cipparone non ha dubbi: “Per l’anno prossimo il progetto didattico non ha nemmeno bisogno di essere richiesto. Non mi era mai successo di avere una risposta così entusiasta. Anche dal punto di vista degli obiettivi che ci eravamo posti. I docenti che hanno fatto le valutazioni finali hanno notato progressi incredibili nell’autostima, nell’autonomia e nella capacità  di immaginare nei bambini che hanno partecipato”. Un entusiasmo che traspare anche dalle parole del nostro intervistato quando parla degli obiettivi di queste attività : “vogliamo farne un’esperienza indimenticabile per i bambini. Fare di Pantanello il loro posto preferito, che orienti in qualche modo le scelte che dovranno fare nel futuro, per il loro territorio, e che si leghi alle esperienze e ai ricordi dell’infanzia”.

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