Participatory planning in Sant'Eusebio, organised by the research group Needle

La volontà  perseguita da Needle (dove needle sta per ago e need per bisogno) è quella di lavorare sui bisogni dei cittadini, sviluppando un processo di ” agopuntura urbana ” , attraverso il quale la realizzazione di interventi architettonici di piccola scala negli spazi pubblici possa generare ricadute positive sul territorio più ampio. A questo fine, il gruppo ha elaborato un modello di percorso articolato in quattro fasi (0-attivazione, 1-esplorazione, 2-definizione, 3-azione) in cui, a partire dall’analisi del contesto urbano e delle necessità  dei cittadini, si vuole arrivare alla realizzazione di progetti concreti. In particolare, questo modello è stato pensato in armonia con il Regolamento sui beni comuni, che favorendo il dialogo diretto tra amministrazioni, cittadini e professionisti, consente di formalizzare i processi collaborativi di rigenerazione urbana.

20170311_162012(0)L’11 e il 12 marzo con la mostra ” Sogna lo spazio che vuoi, realizziamolo insieme! ” , organizzata da Needle in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo, l’Associazione Marse, Labsus, il Liceo Casiraghi, l’Associazione Vi.be e la cooperativa sociale Il Torpedone, sono state attuate le prime due fasi. Ora sulla base dell’analisi di quanto emerso, il gruppo è al lavoro per definire i micro-progetti da realizzare, mediando tra le necessità  espresse dai cittadini e dall’amministrazione. Attraverso le parole di Matteo Pettinarolli, portavoce del gruppo, è possibile ripercorrere quanto fatto fino ad oggi e capire quali saranno le prossime tappe.

Come è partita l’idea di sperimentare il percorso nel quartiere di Sant’Eusebio di Cinisello?

Abbiamo bussato alle porte di Cinisello Balsamo in quanto sapevamo di un’amministrazione molto aperta e interessata a queste tematiche, e cosìè stato: vi è stata da subito la condivisione degli intenti e la disponibilità  a supportare il progetto. La scelta del quartiere Sant’Eusebio è derivata dalla volontà , nostra e dell’Amministrazione, di sperimentare strategie di rigenerazione in un’area che presenta problematiche abitative e sociali, ma che può contare su un grande apparato attivo di enti, associazioni e comitati di quartiere e su una forte partecipazione cittadina, elementi importanti per la nostra proposta di processo collaborativo.

Quali sono stati i risultati raggiunti con la mostra ” Sogna lo spazio che vuoi, realizziamolo insieme! ” e come intendete procedere ora?

La mostra/workshop è stata davvero utile in primis per sensibilizzare i cittadini al tema: i partecipanti locali hanno potuto conoscere il Regolamento sui beni comuni, esempi e nuove pratiche in atto in tutto il mondo, attraverso cui è possibile evincere quanto i cittadini siano ormai consapevoli di voler e poter essere protagonisti nei processi di rigenerazione urbana. Inoltre, attraverso attività  mirate, la mostra ha permesso di fornire dati concreti relativi alle problematiche, ai desideri e agli interessi dei cittadini locali in merito alla riqualificazione di specifici spazi all’interno del quartiere.

Ora che abbiamo analizzato tutti i dati e che abbiamo un quadro chiaro, dopo aver definito regole grammaticali, principi generatori e indicazioni a monte della singola soluzione, stiamo proponendo alcune possibili strade da seguire per mettere in pratica le fasi di ” definizione ” e di ” azione ” . Stiamo stabilendo il ” cosa fare ” prima del ” come ” attraverso un dialogo con i cittadini attivi e l’amministrazione e, a breve, passeremo alla definizione di uno o più progetti concreti. Tra i tanti possibili, ci stiamo concentrando molto sulla riqualificazione dell’ ” Anfiteatro del Sole ” , richiesto a gran voce dai partecipanti, in quanto luogo con una forte identità  ma in stato di degrado e sottoutilizzo. Per trasformare le idee in realtà  abbiamo studiato anche tecniche di autofinanziamento come il crowdfunding civico che vorremmo sperimentare entro l’anno, coinvolgendo cittadini, enti locali e sponsor, affinché questi piccoli progetti possano poi realizzarsi.

sant'eusebio2Infine, una speciale attenzione merita la collaborazione costruttiva con i ragazzi della classe III E del Liceo Casiraghi, che nell’ambito di alternanza scuola-lavoro hanno contribuito attivamente alla realizzazione del percorso di progettazione partecipata, dimostrando grande apertura e interesse e svolgendo con entusiasmo e precisione i diversi compiti a loro affidati, come mappare i beni comuni urbani o guidare i visitatori attraverso le diverse attività  della mostra.

Per concludere, a fronte dei riscontri positivi, forti dell’interesse dell’Amministrazione di Cinisello Balsamo, il gruppo Needle e l’associazione Marse hanno intrapreso un nuovo percorso, avviando la prima fase anche nel quartiere di Crocetta. Si tratta cosìdi una nuova buona pratica di partecipazione attiva replicabile e adattabile ai diversi contesti urbani.

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