A Piedimonte Matese (CE), viene firmato un Patto per donare alla città un parco giochi inclusivo grazie al sostegno di cittadini e imprese

Giochi senza Barriere. È il titolo dell’esperienza di partecipazione portata avanti da Amici di Pericle APS a Piedimonte Matese (CE). La finalità è creare un’occasione di svago per i più piccoli, realizzando un parco giochi inclusivo e coinvolgendo tutta la cittadinanza in un Patto che punta a eliminare barriere fisiche e umane. Un Patto che ha reso la comunità piedimontese promotrice di un messaggio che unisce energie e sensibilità, oltre che protagonista di un cambiamento concreto. L’associazione di cultura civica ha già promosso, nel proprio Comune e in altri limitrofi, l’approvazione del Regolamento per l’Amministrazione condivisa nel 2017. Negli anni scorsi ha sottoscritto diversi Patti (come il patto di Fontana Nuova) e contribuito a diffondere la cultura dei beni comuni in città con l’organizzazione di un laboratorio aperto ad associazioni e cittadini, che ha visto Labsus partecipare come partner. Questa volta i volontari hanno firmato un nuovo Patto di collaborazione che rappresenta un’esperienza di partecipazione unica, considerati il coinvolgimento e il successo che ha riscontrato in tutta la comunità.

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L’area in situazione di abbandono prima che iniziassero i lavori del Patto (Fonte: Amici di Pericle APS)

Il Patto di collaborazione del parco giochi inclusivo

Il Patto di collaborazione è stato firmato da Amici di Pericle APS e Comune di Piedimonte Matese e ha una durata di 3 anni. Gli obiettivi del Patto sono essenzialmente due: da un lato, riqualificare un’area verde situata nel centro della città, che si presentava fino a poche settimane fa in una situazione di abbandono; dall’altro, realizzare un parco giochi inclusivo all’interno dell’area stessa, in modo da rendere il luogo nuovamente attrattivo per le famiglie e, allo stesso tempo, favorire il decoro urbano del centro cittadino. Nello specifico, le attività previste e definite dal Patto sono: la cura del verde; il recupero dell’arredo urbano laddove danneggiato (panchine e cestini per l’immondizia); la rimozione delle barriere architettoniche; il potenziamento dell’impianto di illuminazione e l’installazione di videocamere di sorveglianza; l’installazione di giochi per bambini fino ai 12 anni che siano accessibili anche da persone con disabilità; la realizzazione di una staccionata di protezione per la delimitazione dell’area al fine di evitare che i bambini si riversino in strada in maniera incontrollata; la predisposizione di una cartellonistica informativa sul patto e sul regolamento di fruizione del parco. Il parco verrà intitolato a “Vincenzo D’Allestro”, cittadino piedimontese venuto a mancare nell’attentato terroristico dell’ISIS a Dacca nel 2016. Attraverso il suo ricordo, il parco giochi diventerà una testimonianza concreta di ripudio contro ogni forma di violenza e discriminazione e un messaggio di pace e fratellanza universale oggi necessario più che mai.

Come si sono svolti i lavori previsti dal Patto

All’interno del Patto è descritta in maniera dettagliata la programmazione dei lavori. Il piano lavori è stato condiviso dall’associazione proponente, amministrazione comunale e ditte o enti specializzati che hanno supportato i cittadini attivi attraverso un contributo professionale o volontario. Come si evince dal Patto stesso,  i volontari di Amici di Pericle APS si sono impegnati nella realizzazione del progetto di riqualificazione, oltre che di piccoli lavori di manutenzione (cura del verde, ripristino delle panchine danneggiate, realizzazione della cartellonistica informativa) e si impegneranno a prendersi cura del bene per la durata complessiva del Patto. La Comunità Montana del Matese e alcune ditte specializzate si sono occupate della manutenzione straordinaria dell’area verde (potatura degli alberi e rimozione elementi pericolosi per l’incolumità delle persone), eliminazione delle barriere architettoniche, realizzazione della pavimentazione anti-trauma prevista dalle norme e installazione dei giochi. L’amministrazione comunale si è impegnata nel realizzare un nuovo impianto di illuminazione pubblica all’interno del parco e dell’installazione di un sistema di videosorveglianza collegato al circuito della polizia municipale.

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Lavori in corso e primi giochi installati (Fonte: Amici di Pericle PAS)

Chi ha sostenuto economicamente l’acquisto dei giochi?

Per realizzare un Patto così complesso, Amici di Pericle APS ha lanciato un vera e propria raccolta fondi partita ad aprile 2022. I volontari hanno previsto una serie di iniziative e hanno saputo coinvolgere cittadini e imprese in quello che si è rivelato alla fine un vero progetto di comunità. La raccolta fondi è stata portata avanti attraverso iniziative sul territorio e con il lancio di una campagna crowdfunding online. La campagna è stata accompagnata anche da un video che vede come protagonisti proprio le bambine e i bambini della città. Per saperne di più, abbiamo sentito diversi attori intervenuti all’interno di questa esperienza.

Intervista a Lucio Pascale, Presidente di Amici di Pericle APS e firmatario del Patto di collaborazione

Come Amici di Pericle APS avete promosso il regolamento a Piedimonte Matese e già firmato diversi Patti, innescando altre esperienze di partecipazione e cura da parte di altri cittadini e associazioni. Perché questa volta avete deciso di realizzare un parco giochi?
«Siamo partiti dall’individuare un bisogno specifico. All’interno del territorio comunale gli spazi pubblici dedicati al gioco per bambini sono pochi e inadeguati e, soprattutto, non esistono luoghi inclusivi che tengano conto della presenza di soggetti con disabilità fisica. Da qui nasce l’idea prima di recuperare un’area verde in situazione di degrado e poi di realizzare al suo interno un parco giochi inclusivo»

Come avete sostenuto le spese economiche per realizzare un progetto del genere?
«Nel Patto è stabilito che i cittadini attivi si impegnano nell’acquisto dei giochi e nelle attività di installazione, riqualificazione e manutenzione. Per farlo, abbiamo lanciato una vera e propria raccolta fondi che si è sviluppata in diverse iniziative: pizze solidali a cui hanno partecipato centinaia di persone, lotterie, raccolta porta a porta tra le attività commerciali della città e le imprese locali, decine di salvadanai solidali diffusi nei negozi, bar, ristoranti e tabaccherie. Oltre a questo, è stata pubblicata una raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding online. È stato un successo: finora abbiamo raccolto più di 20.000€ ma ci manca ancora un po’ per tagliare definitivamente il traguardo. Per questo sono previste nelle prossime settimane altre iniziative sul territorio. L’Amministrazione, invece, si è impegnata nel dotare l’area di una nuova illuminazione pubblica e di un sistema di videosorveglianza»

Chi sono gli attori coinvolti oltre Amici di Pericle APS?
«Nel Patto sono presenti altri attori: imprese edili del territorio e la Comunità Montana del Matese. Questi sono gli attori formali che hanno portato avanti le attività finalizzate alla realizzazione del parco, ma bisogna ringraziare tutta la comunità piedimontese, grandi e piccoli donatori che nei mesi scorsi hanno risposto con una solidarietà e partecipazione commoventi»

A Piedimonte Matese il regolamento è in vigore dal 2017. A distanza di cinque anni, come cambia il rapporto tra cittadini e Amministrazione all’interno della vostra comunità?
«Come Associazione, crediamo da sempre nell’importanza di strumenti di collaborazione come i Patti. Dopo aver chiesto all’ex Consiglio Comunale di approvare il Regolamento, abbiamo deciso di essere i promotori delle prime esperienze di amministrazione condivisa dei beni comuni e di un laboratorio sui beni comuni. Sarei poco sincero se dicessi che non vi sono state difficoltà e reticenze da parte di amministratori e cittadini nel credere all’esistenza di un nuovo possibile modo di essere cittadini. Però col tempo sono partite altre spontanee esperienze di Patti in vari punti della città. Quello che manca oggi è sicuramente fare un passo in avanti e aprire un percorso strutturato di co-progettazione che coinvolga amministrazione e cittadini nel ridisegnare la città, partendo da azioni di cura dei beni comuni che possano trasformarsi in servizi comunitari e politiche utili per la città»

Quale saranno i prossimi passi relativi al parco giochi?
«In questi giorni stiamo ultimando i lavori di pulizia e l’installazione dei giochi. Speriamo di riuscire ad inaugurare il parco giochi il prossimo 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Siamo contenti di restituire uno spazio alla città che vedrà come protagonisti le bambine e i bambini, futuro di ogni comunità, e il nostro concittadino Vincenzo. Futuro e memoria per lanciare, oggi più che mai, un forte messaggio di inclusione e pace»

Intervista a Monica Ottaviani, Consigliere comunale con delega alle associazioni

Un parco giochi come vero progetto di comunità ha visto una collaborazione importante tra cittadini, associazioni, imprese del territorio e Amministrazione. Cosa ne pensa di questa esperienza che ha visto la comunità piedimontese, terzo settore e cittadini, come solidali e protagonisti? In virtù del Regolamento sui beni comuni, quali azioni, come Amministrazione, pensate di mettere in campo per favorire contesti di collaborazione e di cura?
«Per la prima volta Piedimonte si é dotata di uno strumento di inclusione eccezionale. Il gioco rappresenta una parte importante della vita dei nostri bambini, fondamentale per tutti. Un parco giochi porta con sé un messaggio di accoglienza molto bello: la sua realizzazione, oltre ad offrire un servizio che ad oggi mancava ai bimbi diversamente abili e alle loro famiglie, potrà contribuire ad una maggiore inclusività. Sono inoltre orgogliosa perché questo parco é la testimonianza che la sinergia tra istituzioni, cittadini ed associazioni può portare a risultati tangibili e concreti. Mi piacerebbe che questo grande esempio di collaborazione in seno alla società civile possa rappresentare un modello per il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi. La nostra Amministrazione crede nel senso di comunità ed è fortemente convinta che condividere per collaborare è la strada migliore. Vale per tutti, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Tanto più vale quando l’interesse perseguito sovrasta e supera tutti gli altri interessi, pubblici e privati, essendo appunto un interesse “generale”. Ci auguriamo di riuscire a trovare il modo giusto per la diffusione della cultura dei beni comuni e dell’amministrazione condivisa. I Patti di collaborazione sono il luogo della condivisione e lo strumento con cui cittadini e amministrazioni individuano l’interesse generale nel caso concreto. Restiamo fermamente convinti che la comunità di Piedimonte sia una comunità ricca di risorse e che, quando accoglie una sfida in modo condiviso, sappia essere inarrestabile»

Intervista a Liberato Paterno, Consigliere comunale con delega alle aree verdi e allo svago 

La città avrà un’area verde riqualificata e dedicata allo svago dei più piccoli grazie alla realizzazione di un parco giochi inclusivo. Il progetto, che prevede anche un abbattimento delle barriere architettoniche all’interno dell’area interessata, è stato sviluppato e proposto dai cittadini e conseguentemente approvato dall’Amministrazione e uffici competenti. Cosa ne pensa in generale della co-progettazione tra cittadini e amministrazione pubblica come strumento innovativo di partecipazione e collaborazione?
«Reputo questo strumento di partecipazione fondamentale per la crescita e lo sviluppo di Piedimonte. I nostri cittadini stanno dimostrando concretamente di avere a cuore i beni comuni e la loro cura dimostrando un grande senso civico. I Patti di collaborazione si stanno rivelando uno strumento molto valido per consentire alla comunità di partecipare attivamente alla cura del territorio, instaurando un circolo virtuoso che ha come obiettivo quello di rendere sempre più pulita e bella Piedimonte. Confido nel senso di comunità e nella responsabilità cittadina per migliorare sempre di più il posto in cui viviamo»

Intervista a Pamela D’Allestro, componente del direttivo dell’associazione “In viaggio con Vincenzo”

Un parco giochi inclusivo, intitolato a Vincenzo D’Allestro, cittadino piedimontese venuto a mancare a causa di un attentato terroristico. Ma non solo: un parco giochi inclusivo realizzato grazie al sostegno di tanti cittadini, imprese e associazioni. Un’esperienza che lancia un forte messaggio di inclusione, pace, solidarietà e lotta alle discriminazioni. Da primi sostenitori del progetto, quanto è stato importante sentirsi parte di una comunità che si è mostrata così unita e solidale?
«L’associazione “In Viaggio con Vincenzo” ha tra i suoi scopi proprio la promozione di una cultura di integrazione e solidarietà, conseguita nella pratica tramite attività e spazi condivisi, come nel suo quotidiano con semplici gesti Vincenzo ha sempre dimostrato. Nel perseguire i suoi obiettivi, l’associazione ha come forma principale il sostegno della partecipazione della collettività. I nostri progetti si sono sempre realizzati grazie alle interazioni tra diverse comunità anche a grandi distanze. Stimolando la partecipazione attiva delle persone abbiamo ottenuto risposte solidali e anche per la realizzazione del parco giochi su iniziativa di Amici di Pericle APS le nostre speranze e aspettative non sono state deluse».

La realizzazione della staccionata di protezione grazie al contributo della Comunità Montana del Matese e altre ditte specializzate (Fonte: Amici di Pericle APS)

Considerazioni conclusive e prospettive sul Patto

Il Patto realizzato da Amici di Pericle APS rappresenta sicuramente un’importante esperienza di partecipazione per aver coinvolto direttamente, nei lavori e nelle attività previste, e indirettamente, attraverso la raccolta fondi, un’intera comunità. L’impegno congiunto tra cittadini attivi, Amministrazione e sostenitori ha dato la possibilità alla città di donarsi un luogo di socialità e rendere felici i più piccoli all’insegna dell’inclusione e dell’accessibilità. Tuttavia, le potenzialità inclusive del Patto potrebbero non fermarsi alla realizzazione del parco giochi e alla sua accessibilità. Nell’arco dei tre anni, l’apertura del Patto ad altri soggetti del territorio nelle attività di cura – magari coinvolgendo bambine e bambini di scuole, oratori e associazioni della città –  rafforzerebbe ancora di più le relazioni comunitarie e diventerebbe l’occasione per creare un’opportunità educativa di cittadinanza a tutela di un bene comune che lega in unico filo “memoria”, “pace” e “futuro”.