Il primo Report sui "Patti di sussidiarietà" stipulati dal 2017 al 2022: ai 40 funzionari del Comune coinvolti nell’avventura dell’Amministrazione condivisa, si uniscono circa 4.600 cittadini attivi, più un numero di beneficiari che si aggira intorno ai 85.000 cittadini

Pubblichiamo con piacere il primo Report sui Patti di sussidiarietà del Comune di Verona (in allegato in fondo all’articolo), che racconta questi primi cinque anni di amministrazione condivisa veronese, un’avventura iniziata nel marzo del 2017 con l’approvazione con Deliberazione del Consiglio comunale del Regolamento per l’attuazione della sussidiarietà orizzontale mediante interventi di cittadinanza attiva.
Da allora ad oggi sono stati stipulati più di 130 Patti di sussidiarietà negli ambiti più vari e che raccontano la collaborazione per i beni comuni tra Comune e cittadini attivi. Sono numeri importanti, che riflettono lo spirito e la vivacità del territorio.
Durante la conferenza stampa di presentazione del Report, trasmessa in streaming lo scorso 15 giugno 2023, l’Assessore all’Innovazione Jacopo Buffolo ha dichiarato di avere l’obiettivo di renderlo ciclico e di presentarlo di anno in anno raccontando le evoluzioni e i nuovi Patti che verranno realizzati: “L’Amministrazione condivisa (soprattutto la costruzione di Patti di collaborazione) ci restituisce un modello di partecipazione civica completamente diverso rispetto a quello che siamo abituati a concepire nella relazione con le pubbliche amministrazioni, nel quale cittadini attivi e gruppi informali possono confrontarsi con l’amministrazione e, attraverso la cura dei beni comuni, dare delle risposte ai bisogni e micro bisogni che emergono nei territori”.

Un modello diverso di partecipazione civica

Quello di Verona è un percorso che è stato portato avanti con molto impegno negli anni e che, come dice il Direttore Generale del Comune Giuseppe Baratta, è stato condiviso e compreso nella sua specificità da tutte le forze politiche: “Dall’amministrazione precedente a quella attuale, è sempre stato approvato, seguito e sostenuto all’unanimità da tutte le forze politiche e da tutti i cittadini”.
Se, da una parte, il merito di questo successo è soprattutto dei cittadini, che si sono messi in gioco e hanno incanalato la loro voglia di fare nell’interesse non soltanto del singolo, ma della comunità e del territorio nel quale vivono, dall’altra, il merito del Comune – aggiunge il Direttore generale anche Dirigente della Direzione Innovazione, Beni Comuni, Politiche Giovanili e Pari Opportunità – è stato quello di avere la capacità interna amministrativa e giuridica per strutturare una serie di percorsi procedimentali che rendessero effettivamente praticabile quella voglia di fare dei cittadini.
Come abbiamo raccontato precedentemente, il Comune di Verona ha fatto un grosso investimento sul tema della sussidiarietà in questi anni: è stato costruito un Servizio di coordinamento per lattuazione della sussidiarietà orizzontale, che funziona da punto di ingresso e di uscita dei Patti di sussidiarietà, ma all’interno di una cornice di riorganizzazione amministrativa. Come spiega bene il Report, sono circa 14 gli altri Uffici del Comune coinvolti, in pratica quasi tutti i settori dell’ente. Ciascuno di questi settori ha selezionato e messo in campo un referente dell’amministrazione, che si spende giorno per giorno insieme ai cittadini attivi. In totale sono 19 i Referenti dell’amministrazione (R.d.A.), ma i funzionari coinvolti arrivano alla quarantina. Tra le Direzioni che sono state più presenti fin dall’inizio nella costruzione dei nuovi strumenti giuridici, vengono citate in particolare la Direzione Patrimonio e la Direzione Strade, Giardini e Arredo Urbano.

Verona è stato il primo Comune medio-grande ad incardinare giuridicamente l’amministrazione condivisa

La scelta del Comune di Verona è stata quella di incardinare i Patti di collaborazione in uno strumento giuridico preciso – quello degli accordi amministrativi – che ha una matrice normativa nella legge sul procedimento amministrativo: “È stata una scelta all’epoca coraggiosa, ma pensata proprio per far entrare all’interno degli Uffici questa nuova prospettiva”, racconta la Responsabile del Servizio Attuazione Sussidiarietà e Progettazione Giovani, Lisa Lanzoni.
La dott.ssa Lanzoni sottolinea anche l’importanza delle Circoscrizioni, rappresentate nella conferenza stampa di presentazione del Report dalla presenza di alcuni Presidenti, perché come presidi sul territorio dell’amministrazione sono il punto di prossimità più vicino ai cittadini, ovvero chi maggiormente conosce a livello capillare il territorio (via per via, associazione per associazione, problematica per problematica): “Le Circoscrizioni hanno messo a disposizione questo patrimonio di conoscenze, unito a tutto il lavoro fatto dal Servizio di Coordinamento e da tutti gli Uffici centrali. Questo ha permesso di lavorare insieme e di dare una struttura giuridica che ha creato un vero e proprio Servizio per la sussidiarietà aperto al pubblico tutta la settimana, ad orario pieno”. Verona è stato il primo Comune medio-grande ad incardinare giuridicamente l’amministrazione condivisa, creando un servizio strutturato.
La conferenza stampa organizzata dal Comune ha visto anche la presenza di molti rappresentanti delle associazioni che hanno portato la testimonianza di un’esperienza con gli Uffici assolutamente positiva, e di una buona fetta di cittadini attivi, a dimostrazione di quanto questo tema sia importante e sentito dai e dalle veronesi.

Ben 4.600 persone si prendono cura della città!

Ai circa 40 funzionari del Comune coinvolti nell’avventura dell’Amministrazione condivisa, si uniscono infatti circa 4.600 cittadini attivi, più un numero stimabile fino a un certo punto di beneficiari delle azioni di sussidiarietà, che si aggira intorno ai circa 85.000 cittadini: “Questo dato è in realtà in assoluto ribasso” commenta Lisa Lanzoni, “a un certo punto abbiamo smesso di contare quanti godono delle azioni dei Patti di sussidiarietà che si occupano di recuperare spazi urbani per tutta la collettività perché era impossibile, l’azione sulla città diventa talmente diffusa che si può quasi dire che i Patti sono diventati un sistema di lavoro all’interno dellamministrazione”. Ad ogni modo è un risultato estremamente importante per una città che conta 270.000 abitanti circa.
Sia ai cittadini attivi direttamente coinvolti nelle azioni, sia ai cittadini che, anche se non direttamente coinvolti, fruiscono dei risultati positivi delle azioni di sussidiarietà è stato chiesto di raccontare periodicamente gli esiti dei Patti di sussidiarietà attraverso delle schede di monitoraggio. Il risultato è quanto potete trovare sintetizzato nei grafici illustrati in questo primo Report.

L’ibridazione degli strumenti per migliorare le procedure

Sottolineiamo, inoltre, la rilevanza dell’approfondimento sulle differenze e possibili sinergie tra concessioni patrimoniali e Patti di sussidiarietà. La Direzione Innovazione Beni Comuni Politiche Giovanili e Pari Opportunità e la Direzione Patrimonio hanno lavorato sodo fin dall’inizio per tracciare un confine e trovare dei possibili punti di congiunzione tra questi due diversi strumenti giuridici. Questo ha permesso di adottare strumenti interni per unire i procedimenti e semplificare le procedure sia da una parte sia dall’altra, favorendo la collaborazione tra Uffici e l’ibridazione degli strumenti in alcuni casi sperimentali.
Il Comune di Verona ha tanti casi ‘ibridi’ di Patti di sussidiarietà all’interno di spazi in concessione. “L’ultimo che sto istruendo è una sede per l’Archivio dei Tommasoni, una famiglia storica di Verona di fotografi con fama internazionale. Il loro desiderio era di mettere a disposizione di tutti una serie di opere. Abbiamo trovata una location molto bella, una parte sarà in concessione, perché l’archivio ha bisogno di locali con temperature idonee per conservare fotografie storiche e d’epoca, però poi una sala centrale sarà aperta e gestita in sussidiarietà con le competenze dei cittadini” ci spiega Lisa Lanzoni.
Infine, un altro esito interessante della collaborazione tra i due settori per trovare soluzioni innovative da sperimentare nell’ambito dell’amministrazione condivisa è che la Direzione Patrimonio del Comune di Verona ha incluso ufficialmente i Patti di collaborazione come strumento di valorizzazione delle aree demaniali in concessione, tra le quali la Cinta Magistrale della città.

Buona lettura!

LEGGI ANCHE: