La parola a Gianfranco Ginelli, Assessore alla Partecipazione

"Mettere al centro i bisogni dei cittadini per ridare alla città  un pieno senso di comunità "

Con il progetto ” San Donato condivisa ” il vostro Comune ha adottato il Regolamento. Come ne è venuto a conoscenza e cosa vi ha spinto all’approvazione?
Appena insediata la giunta, ho cercato quali fossero le modalità  per coinvolgere concretamente i cittadini. Nel nostro programma di governo è scritto:

” Abbiamo voluto mettere al centro del nostro lavoro i bisogni dei Cittadini per ridare alla nostra città  un senso pieno di COMUNITà€, in cui ognuno ci mette quello che ha e quello che sa: competenze, progetti, sogni, l’esperienza di chi vive San Donato tutti i giorni e sa cosa va migliorato. Riteniamo che la chiave del cambiamento sia la possibilità  di sostenere un’idea positiva di politica. Per questo vogliamo che i prossimi cinque anni siano quelli della democrazia partecipativa ” .

Partendo da questo assunto, ho trovato straordinariamente interessante il lavoro che Labsus stava svolgendo con il Comune di Bologna. Ho ” intercettato ” questa buona pratica, iniziando a lavorare di concerto con gli uffici, per mettere tali strumenti a disposizione della mia città , nella logica di un patto di collaborazione sempre più forte tra amministratori e amministrati.

A Bologna il Regolamento è stato approvato all’unanimità . Potrebbe dire lo stesso di San Donato Milanese?
Sì, in Consiglio comunale c’è stato un consenso esplicito verso il Regolamento. Nessun voto contrario. I quattro astenuti ne hanno accolto positivamente l’introduzione, esprimendo delle riserve. Tuttavia, ritengo importante e significativa la sostanziale condivisione e saluto l’assenza di voti contrari come ottimo risultato.

Una rivoluzione di portata inimmaginabile

Nell’intervento al Consiglio comunale del  4 giugno scorso, ha detto di essere consapevole che, spesso, cambiare le piccole cose di tutti i giorni equivale ad una rivoluzione di portata inimmaginabile. Cosa si aspetta cambierà , con l’approvazione, nel suo Comune?
E’ vero. Nella mia breve esperienza (siamo stati eletti nel giugno 2012 e prima non avevo mai ricoperto un ruolo di amministratore pubblico) ho avuto riscontri diretti della fatica di cittadini e associazioni a rapportarsi con la ” macchina pubblica ” . La pubblica amministrazione ” parla solo per atti ” mi ha detto, all’inizio del mio mandato, una dirigente del Comune. E’ vero, cosìcom’è vero, però, che troppo spesso per arrivare alla determinazione di questi atti, il cittadino deve armarsi di tanta sana pazienza. Cosa mi aspetto? Il percorso è solo all’inizio, l’approvazione del Regolamento è sicuramente un risultato importante, ma si deve lavorare ancora molto sull’aspetto organizzativo (da noi non c’era un ufficio dedicato e abbiamo dovuto crearlo), che porta con sé la semplificazione delle procedure (e su questo i patti di collaborazione sono un ottimo strumento). Con la diffusione della conoscenza delle opportunità  che porta l’applicazione del Regolamento, mi aspetto un cambio culturale, percepito e interpretato non solo internamente, ma anche esternamente (da cittadini, associazioni…), perché senza i cittadini (e voi lo avete ricordato più volte) il principio di sussidiarietà  non esiste.

Quattro sono state le scommesse di cui ha parlato il Sindaco di Bologna il 22 febbraio 2014.  Oggi, quali sono quelle per il suo Comune? Quali saranno le priorità , quali i primi interventi?
Intanto mi auguro che le quattro scommesse lanciate dal sindaco di Bologna diventino patrimonio condiviso di molti Comuni italiani, tra cui il mio. Personalmente sono un entusiasta e quindi darò il massimo, non solo per far sìche a San Donato questo si realizzi, ma anche per diffondere questa buona pratica nei territori a noi vicini.
Per il mio Comune vorrei che diventasse pratica di tutti i giorni l’utilizzo dei patti di collaborazione, identificati come strumento semplice ed efficace per disciplinare i rapporti tra ente e cittadino. Lo stiamo facendo. Dopo l’approvazione del Regolamento il primo patto è stato sottoscritto il 19 giugno, nell’ambito dell’iniziativa puliAMO San Donato, avanzata all’amministrazione da due cittadini, che hanno chiamato a raccolta gli altri. Ulteriori patti, sul fronte socioculturale, sono in definizione.
La priorità  è la diffusione della conoscenza: fare arrivare il messaggio che si può lavorare bene insieme, a favore delle nostre comunità , in modo attivo e partecipativo.

Il progetto “San Donato condivisa”

Qual è stato il riscontro da parte dei cittadini che ne sono venuti a conoscenza e con quali modalità  verrà  comunicato a coloro che ancora non lo sanno?
Il riscontro, mi sento di dire, che è stato positivo. Abbiamo sviluppato un percorso iniziato quasi sei mesi fa. Abbiamo costruito il progetto ” San Donato condivisa ” , definendone all’interno, passo dopo passo, come coinvolgere la città . Il 12 marzo scorso l’abbiamo presentato in una serata pubblica a tutte le associazioni della città . E’ nata una pagina facebook attraverso cui tenerci in contatto. Inizieranno incontri mirati con le realtà  associative, oratori, scuole e faremo incontri pubblici per rendere sempre più partecipi i cittadini di questo percorso. Ci aiuteremo in questo anche con l’attivazione del primo bilancio partecipativo, progetto partito in questi giorni, in cui ci sarà  un forte richiamo al Regolamento e ai patti di collaborazione.

Noi di Labsus pensiamo che le scuole siano un luogo importante per la rivalutazione dei beni comuni. Cosa pensa a riguardo?
Non posso che esser d’accordo. L’investimento sulla scuola è fondamentale e quello del coinvolgimento di studenti, insegnanti e genitori è uno di quei passaggi che abbiamo programmato per il prossimo settembre.

In allegato, il file contenente l’intervento dell’Assessore Ginelli al Consiglio comunale del 4 giugno 2015

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