Eventi artistici di tipo performativo ridefiniscono le modalità  d ' uso e le caratteristiche degli spazi urbani

AltoFest è il festival performativo che si propone di attivare processi culturali partecipativi e promuovere cosìun ' esperienza di rigenerazione umana ed urbana

Il festival è giunto ormai alla sua quinta edizione e si è svolto lo scorso luglio nella città  di Napoli. Nell’ambito del festival è stato organizzato anche un workshop internazionale chiamato Texture  allo scopo di discutere, sensibilizzare e diffondere attività  di ricerca e progetti di cooperazione sui temi della rigenerazione urbana a base creativa e culturale.
TeatrInGestAzione è definito dai suoi fondatori Anna Gesualdi e Giovanni Trono come un sistema creativo intersoggettivo in costante rivoluzione poetica.
Il progetto artistico nasce nel 2006 nella città  di Napoli. La base su cui poggia tale iniziativa è l’idea di svincolare l’atto performativo dal contesto spettacolare e perseguire dunque un’estetica basata sull’uso essenziale dello spazio e la sobrietà  degli elementi.
Introducendo l’azione artistica nell’architettura socio-urbana ed umana ci si occupa di creare spazi di condivisione in cui artisti ed autori di diverse discipline possano entrare in contatto e mettere in discussione in maniera pubblica e collettiva le proprie pratiche.
TeatrInGestAzione sviluppa un’originale pedagogia teatrale che vede come parte fondamentale l’uso del corpo nella messa in scena sviluppando la cosiddetta meccanica emozionale. Questa pedagogia è stata applicata nei diversi progetti di cui si occupa l’organizzazione come ad esempio  il progetto teatrale sviluppato nel Manicomio Giudiziario di Aversa, rivolto ai suoi internati, basato su un’attività  di risveglio espressivo e ricerca di spazi di dignità  umana, in cui attualmente sono coinvolti  i detenuti della Carcere Poggioreale.

AltoFest

TeatrInGestAzione è anche l’organizzatore di ALTO FEST – International Contemporary Live Arts for a Human/Urban Regeneration, festival artistico indipendente ed internazionale giunto alla sua quinta edizione. Lo scopo del festival, sintetizzato dal motto ” dare luogo ” , consiste nell’attivare processi culturali partecipativi e promuovere cosìun’esperienza di rigenerazione umana ed urbana.
Si sente  la necessità  di riconnettersi allo spazio e ai luoghi della città  per restituirgli un senso ed un valore sociale anche attraverso lo sviluppo di relazioni profonde e durature tra i suoi abitanti.
Gli atti performativi artistici possono servire  come propulsori di rigenerazione in quanto elaborano narrazioni che ridefiniscono le modalità  d’uso e le caratteristiche degli spazi urbani trasformandoli in luoghi che propongono, alle persone, esperienze di relazione e di conoscenza intrise di emozioni che lasciano impronte nella memoria.
Il patrimonio della città  diviene così, esso stesso, performativo con le sue componenti che tessono relazioni e diventano ambienti di apprendimento, trasferimento e condivisione di conoscenza i quali favoriscono, attraverso la fruizione di nuovi contenuti culturali, il senso di appartenenza, l’inclusione sociale e la capacità  di sviluppo della comunità .
Un processo svolto attraverso la sperimentazione di poetiche innovative, che ambiscono a coinvolgere, assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi luoghi ospitano.
Il Festival si svolge negli spazi privati donati spontaneamente dai cittadini ed  è autofinanziato, dunque reso possibile grazie all’impegno e al contributo di volontari e cittadini che offrono spazi ed accoglienza, di  artisti e di realtà  locali ed internazionali che offrono le proprie competenze ed i propri strumenti nella realizzazione del festival.

Quest’anno il festival si è svolto a Napoli dal 6  al 12 luglio ed ha coinvolto 26  nazioni con artisti e operatori culturali provenienti da Olanda, Canada, Nuova Zelanda, Messico, Francia, Spagna, Regno Unito, Grecia, Malesia, Israele, Argentina, Libano, Serbia, Svizzera, Germania, Giappone, Cina, USA, Australia, Colombia, Portogallo, Russia, Taiwan, Croazia, Repubblica Ceca, Italia. 44 progetti per 107 artisti e operatori culturali, 201 le repliche realizzate  in 5 giorni, ed in 9 lingue differenti. I luoghi donati sono stati circa 50 e le persone coinvolte circa 300 segnando anche quest’anno un successo sia in termini organizzativi che partecipativi.

Texture

AltoFest è inoltre promotore del progetto Texture assieme a CreActivitas-Laboratorio di Economia creativa e con la collaborazione dell’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.  Texture ovvero Tessiture umane, urbane, creative- Laboratorio internazionale di pratiche e visioni, Rigenerazione Urbana Culture-led e Performing Heritage è un workshop internazionale nel quale operatori culturali di diversi paesi confrontano le proprie esperienze e lavorano insieme ad esperti di diversi ambiti disciplinari, per individuare orientamenti e percorsi in cui la cultura, attraverso progetti di tipo performativo, può intervenire per guidare la trasformazione e lo sviluppo futuro delle città  modificando la realtà  spaziale per mezzo della produzione di nuovi significati.
Dunque sensibilizzazione,  divulgazione, co-designing  e digital storytelling  sono stati gli strumenti attraverso i quali organizzare il lavoro e confrontarsi sui temi presentati dagli ospiti che hanno presentato i loro progetti per poi lasciare spazio alla discussione.

LEGGI ANCHE: