Un tema, quello della trasparenza, strettamente legato alla sussidiarietà orizzontale, come sottolineato da Arena nell’ultimo editoriale per Labsus.
“La scelta dell’Agenzia delle Entrate di pubblicare su internet i redditi dichiarati dagli italiani nel 25 e la netta divaricazione delle posizioni che ne è seguita – si legge nell’articolo – si inseriscono nell’ampio dibattito che caratterizza da sempre la storia dei rapporti fra la trasparenza e la privacy. Il fatto è che trasparenza e privacy sono per loro natura antagonistiche e la Costituzione, nei cui principi fondamentali entrambe sono radicate, non ne definisce un ordine predeterminato di priorità, ma rimette al legislatore il compito di fissarne il punto di equilibrio in rapporto ai distinti interessi da tutelare”.
Dopo un’attenta analisi della normativa e delle posizioni assunte dalle due autorità – Agenzia delle Entrate e Garante della privacy – entrambe giustificabili sotto il profilo giuridico, l’articolo chiude riportando al centro il tema della cittadinanza.
“Occorre invece riportare il dibattito al suo vero nodo, giuridico e politico insieme – si legge – ossia a quanta o (meglio) quale trasparenza in materia fiscale si voglia oggi garantire nel nostro ordinamento. È preferibile privare, in nome della riservatezza, la lotta all’evasione fiscale del contributo che potrebbe venirle dalla valorizzazione del controllo sociale o al contrario occorre potenziarla con il supporto della consapevolezza diffusa di questo grave fenomeno grazie alla trasparenza dei dati?”
“Il che, ancora una volta – spiegano gli autori – significa interrogarsi su come vada intesa la cittadinanza, nel suo delicato equilibrio di diritti e di doveri, rispetto al quale l’obbligo di ‘concorrere alle spese pubbliche in ragione della [propria] capacità contributiva’ rappresenta un passaggio essenziale dello stesso circuito democratico dello Stato di diritto e la trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per garantire che tale obbligo sia equamente ripartito tra tutti i consociati”.
L’articolo integrale si può leggere sul sito www.lavoce.info, a questo link.