Uno sguardo al progetto "Diritti e sviluppo"

Scopo del progetto è di favorire una maggiore partecipazione dei cittadini per una più efficiente erogazione dei servizi pubblici

La sussidiarietà orizzontale è un concetto che non conosce confini e il progetto “Diritti e sviluppo”, che coinvolge dal 29 le città colombiane di Pasto e Cartagena, ne è l’esempio più lampante. Più specificatamente, trattasi di un’iniziativa finanziata con fondi del Ministero degli esteri italiano e amministrati da Undp-Colombia nell’ambito del programma ART dell’Onu con la preziosa collaborazione di Cittadinanzattiva(1), cui scopo è quello di favorire una maggiore partecipazione degli abitanti delle municipalità a cui il progetto è indirizzato per una più efficiente erogazione dei servizi pubblici.

In particolare, tramite l’istituzione di una serie di comitati di cittadini attivi e adeguatamente formati ci si appresta a raggiungere l’obiettivo di una maggior tutela degli utenti nei settori dei servizi pubblici e della sanità, con la raccolta di segnalazioni, lamentele e simili, formulate direttamente dagli utilizzatori di tali prestazioni; a ciò si aggiunga la possibilità di poter avviare un proficuo dialogo e una stretta collaborazione con le imprese per contribuire al miglioramento qualitativo dei servizi pubblici offerti. Fondamentale a tale scopo è il sostegno di carattere istituzionale assicurato dagli Assessorati alla partecipazione e allo sviluppo delle due municipalità coinvolte nell’attività, i quali stanno lavorando attivamente alla costituzione nonché al rafforzamento dei comitati civici sopra citati.

Per avere un’idea della grandiosità dell’iniziativa, basti pensare che Pasto ha già visto sorgere in poco tempo ben dodici comitati partecipativi permanenti, previsti dalla legge sui servizi pubblici, per applicare il cosiddetto “control social”, vale a dire un’attività di proposta, gestione e controllo dei servizi territoriali. A Cartagena, invece, ben sei università del territorio prestano la loro preziosa collaborazione sia all’interno dei vari punti di ascolto e assistenza predisposti per venire incontro alle richieste dei cittadini sia nelle campagne di sensibilizzazione volte ad una più ampia diffusione di una cultura dei diritti e dei doveri civici.

Valga questa importante considerazione finale: un progetto simile, fortemente innovativo per uno Stato che “gode” ancora della definizione di paese in via di sviluppo, può, senza ombra di dubbio, rappresentare un tassello importante nel processo più ampio di democratizzazione, lotta alla corruzione e di pacificazione che sta interessando attualmente la Colombia.

(1) Cittadinanzattiva è un’ organizzazione di cittadini fondata nel 1978 e impegnata, tra le altre cose, nella tutela dei diritti degli utenti nell’ambito dei servizi pubblici e della sanità. Collabora alla realizzazione del progetto in questione attraverso azioni di assistenza tecnica.