Iniziative per la sicurezza dei ciclisti

8 punti per migliorare le condizioni dei ciclisti e tutelarne i diritti sulla strada

L’idea è già  stata sperimentata e funziona. Sul sito del Times, da circa due mesi, vi è una sezione dedicata al movimento per la tutela dei diritti dei ciclisti da cui è possibile, facilmente, raggiungere la mappa tematica, predisposta alla segnalazione di zone pericolose per i ciclisti su cui intervenire. Attiva da poco più di due mesi, ha già  superato le 1mila indicazioni da parte degli utenti del web. Un metodo facilmente esportabile anche in Italia. Per farlo gli attivisti chiedono l’aiuto delle maggiori testate giornalistiche on line nazionali, con una lettera pubblicata questa mattina sul sito di #salvaiciclisti. La piattaforma tecnologica scelta è quella di Decoro Urbano, che ha già  pronta l’applicazione. Si tratta infatti di un progetto opensource, gratuito, distribuito da Maiora Labs. Si attende con interesse la risposta dei direttori chiamati in causa.

Un movimento partito dal basso

 

La campagna #salvaiciclisti (vi si può partecipare anche tramite i più popolari social network, Twitter e Facebook) trova il suo fondamento  nel  manifesto pubblicato dal Times. Questo prevede 8 punti  per  migliorare le condizioni dei ciclisti  e  tutelarne i diritti sulla strada. La segnalazione degli incroci o delle zone pericolose rientra, infatti, in uno di questi punti. Come sottolineato nella loro pagina web, ” #salvaiciclisti è un movimento popolare e spontaneo indipendente da partiti e associazioni che chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane ” . E si presenta come reazione ai dati emersi, secondo i quali negli ultimi 1 anni in Italia sono morti 2256 ciclisti, che pongono il paese al terzo posto in Europa per mortalità  in bicicletta. Un movimento molto attivo, che ha già  raggiunto importanti risultati.

Dal Ddl al Senato al Giro d’Italia 212

 

La mappa tematica per le segnalazioni è solo l’ultima, in ordine cronologico, delle operazioni promosse da #salvaiciclisti. Promosso attivamente da alcuni quotidiani alla nascita (Gazzetta dello Sport e Il Fatto Quotidiano tra le altre), il movimento ha trovato ascolto anche a livello politico e amministrativo. Mentre al Senato è in attesa di essere approvato un Ddl sull’argomento, sottoscritto da 6 parlamentari, un’iniziativa, denominata ” Caro Sindaco ” , ha posto il tema della sicurezza dei ciclisti sotto gli occhi degli amministratori locali ottenendo numerose adesioni. Ottimi risultati che hanno portato alla ” bicifestazione ” di Roma del 28 aprile, con migliaia di biciclette in piazza con il motto ” L’Italia cambia strada ” , e al coinvolgimento del Giro d’Italia, che si sta correndo in questi giorni,  nella promozione del movimento.

Difesa dei ciclisti che può inserirsi,in un ottica più ampia, nella difesa dei beni comuni, in questo caso di quelli della mobilità  sostenibile nel nostro paese (vedi articolo Labsus sul rapporto 212). Un quadro desolante, quello italiano, che necessita di iniziative concrete e dirette, volte al miglioramento della vivibilità  cittadina.