A Trento è nata la prima esperienza italiana di Servizio Civile Universale

Servizio civile: un'esperienza di costruzione solidale della realtà  sociale

Il Servizio Civile Nazionale è disciplinato dalla legge 64/1 e dalla normativa dello Stato e si rivolge esclusivamente ai cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni. Nel febbraio 212 il magazine “Vita”, consapevole del valore sociale che il Servizio Civile produce, ha lanciato il manifesto per l’istituzione di un Servizio Civile che fosse universale, affinché l’opportunità  di partecipare concretamente alla costruzione solidale della realtà  sociale, fosse per tutti.

Proposto al Consiglio provinciale, dal capogruppo Upt (Unione per il Trentino), Giorgio Lunelli, con una modifica alla legge provinciale n °5/27 sul servizio civile, Trento ha accolto la sfida lanciata da Vita.it e l’ha trasformata in realtà . Il Servizio Civile Universale è stato istituito. Interpretando con innovazione l’identità  attribuita dalla legge nazionale al Servizio Civile, per cui si configura come “istituzione deputata alla difesa della Patria intesa come dovere di salvaguardia e promozione dei valori costituzionali fondanti la comunità  dei consociati e, quindi, di difesa della Repubblica e delle sue istituzioni, cosìcome disegnate ed articolate nella Costituzione”.

A Trento si realizza un sistema all’avanguardia fondato su quattro caratteristiche principali e consecutive tra loro:

  • Universalità  (il Servizio Civile è un diritto di tutti i giovani, quindi tutti i giovani avranno la possibilità  di far richiesta di partecipazione)
  • Pubblico e privato (profit e no profit) contribuiscono e collaborano per mantenere questo sistema. E’ la prima volta che gli enti possono accreditarsi per la promozione del SC. Lo schema prevede che la PA sostenga le spese di assicurazione e previdenza, il privato la retribuzione dei partecipanti, pari a 43 euro al mese.
  • Durata dei progetti più flessibile, basata sulle esigenze, tanto dei giovani, quanto degli enti, imprese che se ne fanno carico
  • Certificazione. La Provincia certificherà , soprattutto per fini curriculari, le competenze acquisite dai giovani durante il servizio

Basta logiche militaristiche, il sevizio civile è il futuro

Il Servizio Civile è senza dubbio un efficiente moltiplicatore di valore sociale che forma i giovani rendendoli cittadini responsabili. Offre la possibilità  di mettere a disposizione degli altri le proprie capacità  e contemporaneamente arricchisce il bagaglio di vita chi vi partecipa. L’esperienza di Trento dovrebbe fare da esempio a tutta Italia, per salvare un servizio civile che sta morendo a causa dei tagli che deviano i capitali in investimenti in spese militari. Dal 28 al 212 il fondo nazionale è passato da 299 a 68 milioni. Nonostante la crisi del sistema del SC, non viene meno un’assetata domanda giovanile che chiede di parteciparvi. Nonostante le affermazioni del Ministro Mauro in occasione di un convegno a Rimini, le retoriche militaristiche vanno superate ed è necessario che si investa in qualcosa che apporti benessere sociale in un’ottica di lungo termine, che veda giovani adulti portare avanti il nostro Paese, consapevoli dei bisogni collettivi, perché si sono messi in gioco e si sono formati da cittadini responsabili.

L’Italia dovrebbe perciò mirare ad una nuova logica di difesa, non più militare ma una difesa basata sul sistema del Servizio Civile.

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