Lo scorso novembre durante un tentativo di occupazione erano stati danneggiati gli spazi scolastici, cosìai rappresentanti d’istituto e di classe è venuta l’idea di “occupare” al contrario la scuola, riqualificandola invece di distruggerla.
Si moltiplicano cosìgli esempi di manutenzione e di attivismo civico legato alle scuole, portando alla luce l’enorme potenziale di questi luoghi sotto il profilo non solo culturale ma anche sociale.
Entusiasmo e coraggio per un futuro migliore
L’iniziativa curata dalla professoressa Tarantini e dalla Preside Gasperini è stata patrocinata dal Municipio XI di Roma. Il Presidente Veloccia ha apprezzato l’impegno degli studenti non solo per quanto riguarda la cura della propria scuola ma anche sottolineando il valore dell’intervento per l’intero quartiere. E’ proprio dall’incontro tra Municipio e rappresentanti d’istituto, infatti, che è nata l’idea di occupare la scuola per recuperare aule e arredi attraverso pennelli, vernice e molto impegno.
I ragazzi dell’istituto Papareschi hanno dato segno di aver compreso il senso della vita di comunità come del valore della cura dei beni comuni. Non si è trattato solo di ridipingere, ma di ritrovare in uno spazio comune il piacere della condivisione attraverso l’impegno ma anche il divertimento.
Se la scuola dunque è un bene materiale da manutenere e preservare esso rappresenta al contempo un bene immateriale dato dal valore educativo e da quello sociale, e solo tutelando questi tre fattori si potrà dire di occuparsi della scuola, come i ragazzi dell’istituto Papareschi hanno dimostrato di saper fare.
Le scuole di Roma
Proprio mentre il comune di Roma si avvicina ad approvare il Regolamento sulle “Scuole condivise” grazie al supporto di Labsus, si diffondono esempi di impegno civico all’interno degli istituti, dimostrando quanto ci sia bisogno di una regolamentazione che permetta a queste energie positive di essere attivate e quindi lavorare per il territorio.
Dalla scuola Pisacane, protagonista di doposcuola autogestiti, interventi di manutenzione e pulizia ed iniziative interculturali, alle esperienze di “Rock your school”, la prima scuola di manutenzione civica che da anni si occupa della valorizzazione dei beni comuni all’interno degli istituti romani ad opera proprio di quelle persone che li frequentano quotidianamente, per arrivare infine alla scuola Di Donato, fucina oggi di esperienze e pratiche condivise: questi sono solo alcuni degli esempi virtuosi che animano le scuole di Roma e che sembrano destinate a moltiplicarsi.
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