Per la prima volta si riconosce un ambito di intervento che va oltre i confini dei singoli comuni: il caso del Lago di Bracciano come bene comune

Il “lago come bene comune” è stato l’obiettivo condiviso dalle tre amministrazioni di Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano, i tre comuni che si affacciano sulle sponde del meraviglioso lago di Bracciano. Per la prima volta un bene naturale così esteso diventa protagonista per la sperimentazione del modello dell’amministrazione condivisa.  Abbiamo intervistato Alberto Tabellini, membro del direttivo di Labsus, che ha seguito il percorso sin dall’inizio.

I tre Comuni hanno approvato il Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni seppur con tempi, modalità e orientamenti politici diversi. Alberto, tu che hai seguito molto da vicino le amministrazioni e hai spesso sollecitato e affiancato gli iter di approvazione, ci puoi illustrare i percorsi che hanno portato a questo grande risultato?

“Il percorso che ha portato all’approvazione del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini, cittadine e Amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei Beni Comuni, da parte dei tre comuni è stato piuttosto lungo e complesso. Il primo tentativo di aggregazione delle tre amministrazioni comunali risale al febbraio del 2015, quando in un convegno organizzato da Labsus a Trevignano siamo riusciti a coinvolgere i rappresentanti dei tre Comuni sul tema dell’amministrazione condivisa.
Gli amministratori in quella sede presero impegni precisi per raggiungere l’obiettivo, impegni che furono purtroppo vanificati da una serie di vicissitudine politiche e di “cambi di poltrona” all’interno delle amministrazioni.
Con il rinnovo delle cariche amministrative, avvenuto a giugno 2016, il lavoro di sensibilizzazione di Labsus con le amministrazioni è ripreso insieme alla spinta propositiva di cittadini, di associazioni e delle scuole del territorio.
Il 17 marzo 2018 si è svolto il Convegno “I Comuni del Lago verso l’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni” che ha riunito, di nuovo, i rappresentanti delle tre amministrazioni con l’obiettivo di sviluppare un progetto congiunto di comunità allargata superando confini territoriali e posizioni politiche diverse, consapevoli che i Beni Comuni non hanno colore politico e devono essere curati e tutelati per il bene delle Comunità e delle generazioni future.
Tutti e tre i Comuni hanno finalmente approvato il Regolamento e sono in atto iniziative che a breve porteranno allo sviluppo di Patti di Collaborazione tra Amministrazioni, Associazioni, Comitati, Scuole e singoli cittadini”.

I testi dei regolamenti approvati presentano delle differenze?

“Il Comune di Anguillara Sabazia ha approvato il Regolamento a luglio 2017 nella versione iniziale con 36 Articoli mentre gli altri due Comuni hanno approvato la versione aggiornata e ridotta. Obiettivo finale sarà comunque l’adozione dello stesso testo ridotto anche da parte di Anguillara Sabazia.
Nell’ottica di creare una comunità che vada oltre i confini dei singoli Comuni e che veda il Lago di Bracciano come Bene Comune condiviso, il testo ridotto approvato, considera, nel paragrafo Definizioni, come ambito di intervento l’ampia area costituita dai tre Comuni.
Ciò consentirà ai cittadini singoli o associati di presentare progetti su Beni Comuni di uno qualsiasi dei tre Comuni senza vincoli di residenza dando vita, quindi, a un modello replicabile per tutte quelle realtà territoriali che condividono Beni Comuni Naturali come parchi e aree protette, fiumi, valli, spiagge, montagne e così via”.

Il Lago come Bene Comune è stato un obiettivo condiviso, possiamo quindi dire che attorno al lago si sono superati campanilismi e divisioni politiche?

Il Lago è stato da sempre un elemento aggregante per le Comunità che vi si affacciano, anche se, a volte, le diverse visioni politiche e gli inevitabili campanilismi hanno prodotto contrasti e rivalità. Devo però riconoscere che nei momenti difficili le tre amministrazioni nonostante i colori politici diversi si sono ritrovate unite per una battaglia comune a difesa del Lago; mi riferisco in particolare alla crisi idrica che ha interessato il lago nell’estate del 2017, quando, a seguito delle eccessive captazioni da parte di ACEA, ricordiamo che il Lago di Bracciano è la riserva idrica di Roma e di altre decine di Comuni, il livello idrometrico ha subito un abbassamento preoccupante, tanto da rischiare di compromettere l’ecosistema lacustre.
Nello stesso tempo la vicenda ha portato alla mobilitazione generale di associazioni ambientaliste e alla nascita di comitati civici sovracomunali uniti da uno stesso obiettivo: la tutela e la salvaguardia del Lago.
L’adozione del Regolamento da parte dei tre Comuni e l’opera di sensibilizzazione fatta in questi ultimi due anni da Labsus sul territorio e nelle scuole ha ulteriormente sviluppato lo spirito di collaborazione e di coesione tra le molteplici realtà associative locali che hanno a cuore la tutela e la cura del Lago e dei Beni Comuni più in generale”.

In che modo le tre Amministrazioni lavoreranno insieme?

“Dopo aver raggiunto l’obiettivo di approvazione del Regolamento da parte dei tre Comuni e l’adozione di un testo unico che riconosce un’ambito di intervento che va oltre i confini delle singole realtà, si sta lavorando per la costituzione di un “Ufficio Unico Itinerante” che rappresenti il punto di congiunzione tra i tre Comuni e i cittadini attivi, singoli e associati, del territorio.
Questa idea trae origine da due esigenze fondamentali, la prima rendere sempre più stringente lo spirito di coesione tra le varie comunità del Lago e la seconda rispondere alle carenze finanziarie e di risorse umane ed alle difficoltà organizzative che ciascuna amministrazione deve affrontare. E’ in corso un’analisi per la definizione del modello organizzativo dell’Ufficio Unico che a breve sarà formalizzato e reso operativo”.

Il territorio è ricco di associazioni, comitati e cittadini attivi, si possono già delineare le prime proposte che andranno a costituire l’oggetto dei primi patti di collaborazione?

“Sicuramente due iniziative già realizzate e che potranno essere oggetto di Patto, protagonista in questo caso il mondo della scuola e i giovani insieme ad associazioni e cittadini, in collaborazione con il Comune di Trevignano, per stimolare la partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale. Il progetto, molto articolato, terminerà il mese prossimo e ha visto il coinvolgimento di tutte le classi della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Trevignano, dell’Associazione Umanitaria Trevignanese Onlus e dell’amministrazione comunale. I bambini sono stati coinvolti nel progettare azioni volte alla cura delle persone e dell’ambiente. Un’altra iniziativa che diventerà un bel Patto di collaborazione riguarda sempre il protagonismo dei giovani, ed è il Centro di Aggregazione Giovanile un vero e proprio “laboratorio permanente” nel quale le idee si trasformano in esperienze concrete, dallo sport all’informatica, dall’animazione alla media education, dagli scambi giovanili ai laboratori musicali”.

Sono previste altre iniziative di coinvolgimento con i comuni del territorio e in particolare del Parco Regionale di Bracciano e Martignano?

“Il Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano è una realtà importante che valorizza il territorio e comprende diversi comuni a cavallo tra le province di Roma e Viterbo. Purtroppo come spesso avviene in altre realtà del nostro paese, l’istituzione di un’area naturale protetta non sempre è stata vista come un’opportunità quanto piuttosto come un vincolo fondato solo sui divieti. Come Labsus abbiamo avviato un’interlocuzione con il Parco per proporre lo strumento dell’amministrazione condivisa come grimaldello per conquistare la fiducia delle persone e far sì che si riconoscano le potenzialità del Parco e per stimolare il senso di appartenenza e la cura di un territorio straordinario dal punto di vista storico-naturalistico e archeologico.
Pertanto stiamo lavorando a un progetto ambizioso affinché anche il Parco diventi un bene comune. In questa direzione abbiamo immaginato un Patto di collaborazione in cui anche il Parco sia uno dei soggetti coinvolti coinvolgendo le generazioni più giovani in azioni di cura del Parco stesso.
Inoltre un obiettivo condiviso con il Parco è quello di promuovere il Regolamento per la cura e la rigenerazione dei Beni Comuni presso tutti gli altri Comuni per poter sviluppare un sistema di progettualità per rendere concreta l’idea del Parco come bene comune”.