Il percorso di coprogettazione ha coinvolto direttamente i giovani, protagonisti e firmatari di un patto di collaborazione per il riuso di un auditorium

È il primo patto di collaborazione della comunità di Bellusco, in provincia di Monza, quello firmato tra il Comune e un gruppo informale di giovani cittadini il cui focus riguarda lo svolgimento di attività nell’Auditorium sito in Corte dei Frati. Si tratta di un patto recente visto che è stato firmato lo scorso novembre e, fatto salvo un eventuale rinnovo, è molto vicino alla scadenza dato che prevede una durata di soli 9 mesi.
Il percorso di amministrazione condivisa nel piccolo centro della provincia di Monza e Brianza è nato circa un anno fa grazie al progetto “Valorizziamoli!”, uno dei progetti Emblematici “minori” finanziati da Fondazione Cariplo. Tale progetto, sviluppato grazie al lavoro della Cooperativa Sociale Aeris, ha attivato una serie di laboratori che hanno avviato processi di partecipazione attiva con l’obiettivo di promuovere e favorire la presa in carico dei beni comuni da parte della comunità. Ed è ciò che stato fatto concretamente a Bellusco.

Un patto con e per i giovani

L’Auditorium oggetto del patto ha una posizione strategica poiché si trova in Corte Dei Frati, punto nevralgico e sede di alcuni importanti servizi comunali come: la Biblioteca Civica, il punto prelievi e CUP, ambulatori medici, centri aggregativi e alcuni servizi di assistenza sociale. Gli interventi previsti hanno come protagonisti giovani cittadini che si prendono cura della comunità. Attraverso il loro impegno si pongono obiettivi molto chiari come ad esempio:

  • favorire il protagonismo giovanile, incentivando la condivisione di competenze, interessi, passioni tra i giovani e il resto dei cittadini;
  • avvicinare un maggior numero di giovani alla vita pubblica e fornire nuovi stimoli alla vita culturale del paese;
  • offrire agli studenti ulteriori spazi per lo studio;
  • creare ambiti di sperimentazione di ruoli di responsabilità ai giovani;
  • valorizzare l’Auditorium come luogo e risorsa a disposizione di tutta la cittadinanza.

Nello specifico, le azioni dei cittadini attivi riguardano l’organizzazione di una rassegna di cineforum, che prevede cicli di incontri settimanali con proiezioni e dibattiti, e la predisposizione di un’aula studio per studenti universitari e studenti maggiorenni della scuola secondaria di II grado.
Dall’altra parte il Comune di Bellusco si impegna a: fornire gli spazi e le attrezzature necessari ai cittadini attivi (come riportato nell’inventario allegato in fondo al patto); provvedere alla pulizia e alla manutenzione dei locali; sostenere le spese come SIAE e Licenza Ombrello, vale a dire la licenza che permette la proiezione libera e gratuita di film appartenenti a case cinematografiche italiane e straniere.

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Attività di cineforum nell’auditorium di Bellusco.

Alcune considerazioni sulle caratteristiche del patto

Per chiarire particolari elementi del patto abbiamo contattato direttamente l’assessora Maria Benvenuti, con delega alle politiche sociali del Comune di Bellusco.

Il Patto di collaborazione tra il Comune di Bellusco e il gruppo informale di cittadini riguardante l’Auditorium sito in Corte dei Frati ha una durata di soli 9 mesi. L’esperienza di questo patto, data la sua breve durata, è stato considerata come una prima sperimentazione del Regolamento?

Questo patto coinvolge i giovani di Bellusco e non volevamo caricarli di troppa responsabilità. Pensiamo sia stato giusto cominciare per gradi senza “appesantire” il loro entusiasmo. Allo stesso tempo abbiamo convenuto con i ragazzi stessi che fosse utile per entrambe le parti sperimentare questa formula di patto per poterla eventualmente correggere o ampliare in fase di rinnovo. Il desiderio è che questa prima esperienza di patto possa contagiare altri cittadini più o meno giovani: la voglia di partecipare, l’allegria con cui questo gruppo di ragazzi porta avanti questa esperienza deve essere preservata e valorizzata, è un bene prezioso per la comunità.

Il patto, come lei ha ricordato, ha come protagonisti i giovani di Bellusco. Tuttavia le azioni previste si rivolgono esclusivamente a giovani maggiorenni. Come mai questa scelta? State già pensando di coinvolgere anche i più piccoli nel caso ci fosse un rinnovo del patto?

Questa è una vicenda più delicata. Quando le attività coinvolgono minorenni la legge è molto chiara sulle responsabilità che ricadono sui maggiorenni presenti insieme a loro. È una problematica che è stata lungamente discussa con i ragazzi: la bellezza di stipulare un patto di collaborazione sta soprattutto nel confronto, nel dialogo che nasce tra amministratori e cittadini. Non è stato facile comprendere quale fosse il giusto equilibrio tra il desiderio di accogliere espresso dai ragazzi e le possibili conseguenze, ma alla fine questa decisione è stata condivisa da tutti.

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Proiezione di un film nell’auditorium di Bellusco.

Un approfondimento sul percorso partecipato della comunità belluschese

Per approfondire invece il percorso che ha portato la cittadinanza di Bellusco a firmare il primo patto di collaborazione, favorendo la partecipazione attiva e la cura di un bene comune della propria comunità, abbiamo sentito la Dott.ssa Michela Latino, coordinatrice del progetto “Valorizziamoli!” per conto della Cooperativa Sociale Aeris.

L’obiettivo del progetto è stato quello di rendere fruibili e vivibili alcuni luoghi della comunità proprio com’è avvenuto a Bellusco con l’Auditorium. Come veniva utilizzato prima questo luogo e come è avvenuto il suo recupero?

In passato l’Auditorium veniva utilizzato da diverse realtà e per le più disparate attività. Veniva utilizzato per esempio dall’associazione Anziani per l’organizzazione della ginnastica. È sempre stato utilizzato per conferenze o momenti pubblici da parte dell’amministrazione comunale o dalle associazioni. In passato è stato affittato a privati per l’organizzazione di assemblee condominiali o riunioni private. Oggi questa componente non è stata del tutto eliminata ma si dà priorità agli eventi pubblici.

E in cosa consiste allora il recupero del luogo?

La ristrutturazione dell’Auditorium è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariplo all’interno del bando Emblematici Provinciali. La Cooperativa Sociale Aeris con il progetto “Valorizziamoli!” ha seguito tutto il processo di riqualifica del luogo. Fin dalla stesura del bando, si era individuato nell’Auditorium di Corte Dei Frati un suo utilizzo come sala multimediale per l’organizzazione di eventi e di proiezioni. La scelta di questo tipo di destinazione nasce dalla lettura dei bisogni dei giovani che frequentano le attività del Piano Locale Giovani. A Bellusco infatti si è costituito un gruppo informale di giovani laureati in discipline cinematografiche che ha fin da subito mostrato interesse nei confronti del luogo individuato. Inoltre altre realtà associative presenti nel comune di Bellusco hanno dimostrato nel tempo di essere molto sensibili ai temi legati al cinema, alla multimedialità e al teatro. Il processo di ristrutturazione è stato guidato dall’amministrazione comunale, ascoltando le indicazioni del gruppo informale di giovani circa l’attrezzatura più adeguata per il suo utilizzo (impianto audio, videoproiettore, tende ecc.). Gli educatori del Piano Locale Giovani hanno inoltre coinvolto i giovani nell’abbellimento dell’auditorium attraverso l’installazione di locandine cinematografiche scelte dai ragazzi e il montaggio di un piccolo mobile per archiviare le riviste di cinema offerte dalla Biblioteca Civica. L’intero processo ha visto i giovani come protagonisti. Gli educatori hanno organizzato diversi momenti di co-progettazione con l’obiettivo di organizzare eventi culturali all’interno dell’Auditorium. Inoltre per lanciare il progetto, in occasione della Festa di San Martino 2017 è stato realizzato un set fotografico rivolto ai cittadini per la realizzazione di un calendario. Chi ha partecipato al set ha scelto il costume di scena, ha dato un titolo al suo film e si è fatto fotografare. Il calendario è stato poi regalato sia ai partecipanti che alle associazioni locali.

Cosa è cambiato rispetto a prima? Quali risultati e vantaggi sta portando il patto alla comunità?

Per quanto riguarda i ragazzi che hanno firmato il patto, sicuramente sta cambiando il loro modo di interagire con la pubblica amministrazione. Questo processo non è stato facile. Il grande lavoro degli educatori nelle prime fasi è stato quello di mediare e di facilitare la comunicazione tra i due soggetti. Il gruppo dei ragazzi sta diventando un interlocutore anche per le altre associazioni territoriali. Per esempio l’associazione Cultura Abaco ha chiesto la loro collaborazione per la realizzazione di una rassegna cinematografica. Il gruppo partecipa anche all’organizzazione del Longless Film Festival, un concorso di cortometraggi giunto ormai alla sua quarta edizione e che si svolge nel comune di Usmate Velate. Grazie al gruppo informale, il comune si è dotato della licenza ombrello che prevede il pagamento di una quota annuale e permette la visione dei titoli di film inseriti all’interno di un catalogo specifico. La licenza ombrello ha portato dei benefici anche alle altre associazioni che usufruiscono di queste agevolazioni, aumentando così il numero di eventi culturali e in particolare di proiezioni. Sull’esperienza di Bellusco è stato scritto inoltre da Cooperativa Sociale Aeris un progetto europeo di Dialogo strutturato (Erasmus+ KA3) per esportare l’esperienza anche su altri territori della provincia di Monza e Brianza.

Dalla firma e l’approvazione del Regolamento per la cura e la gestione dei beni comuni a Bellusco è trascorso poco più di un anno. Dalle testimonianze raccolte e dal monitoraggio delle attività risulta abbastanza evidente come l’esperienza venga percepita e accolta, sia dai cittadini che dall’amministrazione, come una valida opportunità e un ottimo strumento per coinvolgere la cittadinanza, incentivare la vita sociale e fare cultura, nonostante il patto sia l’unico in corso finora.
Il fatto che a Bellusco siano riusciti ad applicare per la prima volta il Regolamento dando responsabilità e fiducia a giovani cittadini è sicuramente un segnale di “buona amministrazione” perché si tratta di attori sociali necessari e fondamentali per costruire un futuro sostenibile e coltivare nel tempo relazioni collaborative in qualsiasi comunità.