A Torino, un Patto di collaborazione e una Portineria fanno rivivere una vecchia fabbrica aprendola al quartiere

Siamo nella periferia di Torino, all’incrocio dei quartieri Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, in un ex complesso industriale in via Foligno. Il patto di collaborazione di beeozanam è stato stipulato nell’ambito del progetto europeo Co-city, i cui fondi hanno permesso la nascita di numerosi Patti di collaborazione in città. Nato come Opificio Simbi, trasformato poi in Casa Federico Ozanam, oggi, questo luogo, oltre ad avere alcune parti ancora in stato di abbandono, accoglie nei suoi spazi l’ASL, alcuni enti del terzo settore, e un Patto di collaborazione che ha permesso la nascita di beeozanam community hub.

Attività nel quartiere (Fonte: beeozanam community hub)

La nascita del Patto

Beeozanam community hub: bee come ape (sul tetto sono ospitate alcune arnie); Ozanam per la vecchia  Casa Ozanam; community hub perché è uno spazio della comunità: “un luogo aperto, in cui convivono e si sostengono attività socio-culturali, formative e produttive”, come viene indicato nel testo del Patto.  A firmarlo, nel 2020, una pluralità di soggetti: la Circoscrizione 5 della Città di Torino; l’associazione OrtiAlti, che nel 2016 ha permesso la realizzazione di un orto sul tetto; l’European Research Institute Onlus, che si occupa di progettazione europea nei settori del sociale, dell’ambiente e della comunicazione; l’associazione Pigmenti, che sviluppa progetti artistici legati all’arte visiva e al muralismo urbano; l’associazione Minollo, che realizza attività volte al contrasto della dispersione scolastica; infine, la cooperativa sociale Meeting service, che gestisce il ristorante le Fonderie Ozanam e che si occupa dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Il Patto di collaborazione, che ha riconosciuto questo edificio come bene comune, ha permesso di rigenerarne una parte in stato di semi abbandono e di mettere intorno ad un tavolo più soggetti per pensare a cosa uno spazio così potesse contenere in quel determinato contesto. Gli spazi del community hub sono molto ampi e la gestione non è così semplice e scontata: proprio per questo è nata l’associazione di secondo livello beeozanam che si occupa delle questioni più operative. Inoltre, è da tener conto che uno spazio di queste dimensioni e con questa complessità di funzioni deve la sua sostenibilità economica alla partecipazione a  bandi, all’attivazione di investimenti dei soggetti firmatari, al pagamento delle utenze da parte della Circoscrizione, al ricevimento di contributi da alcune delle attività ospitate. Garantirne la sostenibilità presuppone uno sforzo progettuale e gestionale che al momento è possibile grazie all’attivazione di figure professionali ad hoc. Beeozanam, in quanto pensato come luogo aperto, non vede presenti e protagonisti solo i soggetti firmatari, ma anche altre realtà che con il tempo si sono avvicinati e hanno iniziato a co-progettare e vivere gli spazi, tra questi: l’associazione Kallipolis che lavora su una migliore vivibilità degli insediamenti urbani con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili; la Fondazione Progetto Itaca che promuove programmi di supporto a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie; infine, noi di Labsus attivi nel nord-ovest. Entrando un giorno qualunque della settimana negli spazi di beeozanam potresti imbatterti in ragazzi impegnati in un dopo scuola o in attività creative, potresti visitare una mostra d’arte o addirittura osservare un’artista all’opera, potresti partecipare ad un corso di ginnastica dolce o ad un corso di italiano, o ancora potresti assistere ad una proiezione di un documentario. Queste sono solo alcune delle numerose attività ospitate, ma ce ne sono tante altre che vengono quotidianamente comunicate sul sito e sui profili social del community hub (Facebook e Instagram).

L’orto alto (Fonte: beeozanam community hub)

 La Portineria avvicina beeozanam al quartiere

Se entri però nel community hub nel tardo pomeriggio di ogni due lunedì del mese trovi una ventina di persone che discutono e co-progettano.  Si tratta della Portineria di Madonna di Campagna, nata nel 2021 dall’incontro con la Rete Italiana di Cultura popolare nell’ambito del progetto della Rete delle Portinerie di comunità, e in seguito sviluppatasi autonomamente in dialogo con il contesto territoriale, modellandosi sulle sue risorse  e i suoi bisogni, oltre che sulla complessità dello spazio che la ospita. Una  Portineria è un luogo a cui un abitante o chi altro di passaggio può rivolgersi per chiedere o offrire un aiuto, per trovare un po’ di compagnia o per proporre qualcosa per il suo quartiere. La Portineria di Madonna di Campagna nasce anche per supportare beeozanam nella costruzione delle relazioni sul territorio, un’azione complessa e tutt’altro che scontata, che richiede tempo. Questo è stato possibile grazie a degli strumenti che la Rete Italiana di cultura popolare stessa ha messo a disposizione, forti e ricchi dell’esperienza avviata già qualche anno prima con la Portineria di Porta Palazzo. Proprio attraverso le interviste per il Portale dei saperi, la portinaia Sabrina Sartorio ha mappato e incontrato le realtà e i soggetti attivi sul territorio che ne rappresentano una risorsa. “Le interviste sono state un modo per coinvolgere le persone, creare una relazione di fiducia e valorizzarle all’interno della co-progettazione delle attività della Portineria, o anche all’interno dei progetti di beeozanam” ci racconta Sabrina. Adesso, a distanza di poco più di un anno, alcuni soggetti raggiunti attraverso le interviste fanno parte della Portineria e ne supportano i servizi, contribuendo a diffonderne sul territorio le attività.  “La co-progettazione è sempre un bel momento conviviale, di scambio, ci sentiamo tutti a casa. Si sono costruite, nel tempo, relazioni vere, in cui ciascuno si sente accolto e può sentirsi parte di un gruppo” aggiunge Elen Ganio, community manager. “Stiamo cercando di valorizzare sempre più questo spazio di cittadinanza attiva, anche in relazione agli altri progetti di beeozanam”. E’ così che, grazie all’attività portata avanti dalla Portineria, beeozanam, oltre che offrire attività di svago e ricreative, fa rete e co-progetta servizi con il quartiere, uscendo dall’accezione di solo beneficiario. Come sottolineato tempo fa in un articolo di Giulia Marra e Daniela Ciaffi, due sono le caratteristiche che rendono un luogo un presidio civico a tutti gli effetti: “lo sviluppare strategie in grado di instaurare (e mantenere) una forte relazione con le comunità che li abitano” e “considerare coloro che frequentano e attraversano lo spazio non solo come fruitori delle attività proposte o beneficiari dei servizi erogati, ma come potenziali alleati con cui stringere alleanze inedite”. Grazie alla presenza della Portineria, beeozanam diventa un riferimento per attività legate al tema del welfare di comunità: perché questa offerta possa evolvere e questo spazio diventare un riferimento per il quartiere, la relazione con la Circoscrizione è importante. Umberto Magnoni, direttore della Circoscrizione 5, riconosce il lavoro culturale e sociale che beeozanam e la Portineria stanno svolgendo in questi anni, la portata innovativa in termini di Amministrazione condivisa, riconoscendo nel Patto lo strumento amministrativo che ha permesso di accogliere proposte dal basso e  realizzare progetti che l’Amministrazione non aveva modo di immaginare. La stipula del Patto, infatti, ha dato un orizzonte d’azione, condiviso gli obiettivi comuni alle realtà firmatarie insieme all’amministrazione comunale. Secondo il direttore, il ruolo della Circoscrizione, in questo complesso sistema di governance “è quello di verificare (che gli obiettivi siano perseguiti), di comunicare e diffondere le attività dell’hub ma anche di suggerire nuove prospettive, nuove opportunità”, lasciando che poi siano le realtà che abitano lo spazio ad operare autonomamente. Una parte dei locali del complesso Ozanam sarà ristrutturato nel quadro dei fondi PNRR e dato in concessione a realtà operanti nel sociale: “starà alle diverse realtà relazionarsi e trovare magari il modo di allargare il Patto di collaborazione, noi abbiamo comunque creato l’opportunità scegliendo realtà che potrebbero collaborare tra loro”.  La Circoscrizione, la Città e i pattisti si incontrano per la cabina di regia due volte all’anno, ma emerge forte il bisogno di maggior confronto e dialogo per un’effettiva collaborazione: nei prossimi mesi si proverà ad aumentare le occasioni di incontro.

Attività nel quartiere (Fonte: beeozanam community hub)

La Portineria e il Patto: integrazione e prospettive per due strumenti partecipativi in dialogo 

La Portineria è dunque gemmata all’interno di un Patto di collaborazione. Due strumenti che favoriscono la cittadinanza attiva convivono nello stesso luogo, ma in che relazione si pongono l’un l’altro? Lo abbiamo chiesto a Emanuela Saporito, cofondatrice di OrtiAlti, tra i firmatari del Patto: “Nella storia di beeozanam, Patto e Portineria sono due strumenti che viaggiano insieme, ma che non sono inglobati uno all’interno dell’altro:  il patto è lo strumento che regolamenta le relazioni tra associazioni e Amministrazione pubblica, e l’oggetto è la cura dello spazio e il progetto d’uso;  la portineria facilita il coinvolgimento degli abitanti nella co-progettazione di attività,  garantendo la natura partecipata e aperta dello spazio nel quotidiano. Sono strumenti che viaggiano su livelli diversi e lavorano in maniera complementare, per il momento, ma che potrebbero integrarsi formalmente mettendo in diretto dialogo il due livelli. Per ora il Patto funziona come patto cornice: è la cornice legale che ha dato legittimità a un processo che era già iniziato. Ma il patto non è un totem: se non porta valore aggiunto, non è necessario. Sarebbe quindi importante ripensare il Patto, rivitalizzarlo aprendolo agli altri abitanti di beeozanam, ai cittadini attivi e alle altre realtà territoriali che supportano la Portineria, che stanno già nel concreto partecipando alla mission del Patto”. In questa prospettiva, il Patto di collaborazione potrebbe mettere le basi per una co-progettazione non solo di attività, ma anche di servizi con la Città, proprio grazie alla partecipazione delle realtà e ai cittadini che gravitano intorno alla Portineria. Beeozanam potrebbe diventare un alleato importante per la pubblica amministrazione proprio in virtù del lavoro capillare sul territorio, che sta mappando e incrociando risorse e bisogni. Diventa allora quanto mai necessario, per andare in questa direzione, un dialogo più frequente con la città e la Circoscrizione per co-progettare non solo scenari, ma vere e proprie azioni congiunte che rispondano ai bisogni del territorio.



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