Pochi mesi fa il comune di Acireale ha approvato il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni che ha permesso di ” colmare il vuoto normativo e regolare la collaborazione tra amministrazione e cittadini per la cura dei beni comuni ” , come ha affermato il vicesindaco Nando Ardita a seguito dell’approvazione dello stesso. Proprio il principio di sussidiarietà orizzontale ha spinto genitori, insegnanti e quanti hanno preso parte al progetto di ristrutturazione dell’istituto comprensivo Galileo Galilei, ” Facciamo più bella la nostra scuola ” , ad impegnarsi in prima persona per migliorare lo stato delle cose.
Il ” gruppo di lavoro ” , capeggiato dalla dirigente scolastica Rosaria Maltese e coordinato dal presidente del consiglio d’istituto Mario Panebianco, si è dato appuntamento per i giorni 27 e 28 dicembre e, approfittando della chiusura della scuola per la pausa natalizia, ha tinteggiato le pareti dell’edificio scolastico cosicché al rientro a scuola gli alunni avrebbero trovato ripuliti i corridoi del primo piano.
” Il Galilei – ha affermato la Preside – ha scelto di cogliere questa opportunità per due motivi: rendere più accattivante l’aspetto della scuola perché è noto che un luogo ben curato invogli ad essere frequentato e crea serenità negli alunni; e coinvolgere i genitori perché loro rappresentano una risorsa importante per la comunità scolastica ” .
L’impegno con il quale i volontari hanno permesso la buona riuscita dell’iniziativa ha dimostrato come, anche in un periodo di crisi economica e di importanti tagli alle scuole, è possibile riuscire a creare le condizioni per realizzare l’interesse generale con le risorse presenti all’interno della comunità e non si esclude la possibilità di continuare ed estendere l’opera anche agli altri locali dell’istituto.
” A seguito della proposta della preside abbiamo coinvolto anche i rappresentanti di classe cercando di trasmettere il concetto della partecipazione alla cura del bene comune, si tratta di un segnale educativo che vogliamo trasmettere ai nostri figli per far nascere in loro un senso di appartenenza e di aiuto reciproco ” . La linearità del progetto è stata spiegata dal presidente Panebianco che inoltre, in quanto padre di una studentessa, ha preso parte in prima persona ai lavori.
L’esperienza di Acireale rappresenta un forte segnale educativo e una conferma di come effettivamente l’adozione del regolamento sulla cura e la rigenerazione dei beni comuni sia stata fortemente voluta dai residenti che in questo modo si sentono veramente parte attiva della città nonché legittimati ad impegnarsi.
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