Concorso ideato dalla Fondazione Sodalitas: premiati i 13 progetti più meritevoli

"Le 202 ONP che hanno deciso di partecipare al progetto dimostrano che con questa iniziativa abbiamo intercettato un bisogno - la relazione con il mondo delle imprese - che è diventato oggi una ragione di sopravvivenza per chi opera nel sociale"

Il concorso

Le finalità  del progetto sono:

– aiutare il non profit a dotarsi delle competenze e degli strumenti necessari per presentare nella maniera adeguata ed efficace i propri social business plan per ottenere partnership o finanziamenti;

– mettere a disposizione delle imprese e degli enti erogatori un orizzonte di organizzazioni mature e capaci di proporre progetti innovativi e di elevato valore sociale;

– dare visibilità  alle iniziative di partnership profit – non profit più significative per favorire un’emulazione virtuosa e trasversale.

Hanno presentato la propria candidatura al concorso ben 22 organizzazioni non profit, per un totale di 231 progetti. Per partecipare al bando ogni organizzazione ha dovuto una griglia di compilazione realizzata dalla Fondazione e basata su 1 principi di efficacia sociale ed efficienza di mercato, che in sede di valutazione delle iniziative candidate diventeranno altrettanti criteri di valutazione di ciascun progetto. In questo modo le ONP hanno potuto “illustrare con chiarezza il ritorno atteso per l’altra componente della partnership, nella convinzione che solo migliorando la capacità  di progettazione del non profit sarà  possibile ridurre la distanza che separa ancora oggi i due interlocutori e produrre un impatto sociale che sia sostenibile sul piano economico e imprenditoriale”.

I progetti migliori

Il 25 ottobre scorso a Milano sono stati presentati i progetti più meritevoli.

Quando in aprile abbiamo lanciato Sodalitas Social Innovation non potevamo immaginare che la necessità  di costruire nuove partnership tra profit e non profit fosse cosìstringente e sentita nel Terzo settore – ha aggiunto Ugo Castellano, responsabile di Sodalitas Social Innovation per Fondazione Sodalitas – Le 22 ONP che hanno deciso di partecipare al progetto dimostrano infatti che con questa iniziativa abbiamo intercettato un bisogno – la relazione con il mondo delle imprese – che è diventato oggi una ragione di sopravvivenza per chi opera nel sociale, e che va ascoltato. L’evento di oggi è stata l’occasione per mettere realmente in contatto questi due mondi, favorendo l’innescarsi di collaborazioni che portino beneficio a tutti gli attori coinvolti, e quindi alla comunità  nel suo complesso“.

Questi i progetti che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nell’ambito dell’iniziativa:

Categoria 1 – Enti start up area di intervento Italia;

Impara l’arte e… non metterla da parte!“, dell’Associazione F.O.C.U.S. sociale – Formazione e orientamento per la comunicazione di utilità  sociale.

Progetto finalizzato all’incremento dell’occupazione tra giovani napoletani a rischio di esclusione sociale attraverso la rivalutazione della figura professionale del “maestro di bottega”.

Per ulteriori informazioni: www.focussociale.it

Menzione speciale per “Audiofarm“, dell’Associazione controluce onlus (www.controluceonlus.org)

Categoria 2 – Enti start up area di intervento estero

I NA NYE IRI“, della Twunge Ubumwe onlus

Progetto che prevede: la realizzazione di un centro di accoglienza per bambini orfani e ragazzi di strada del Burundi garantendo nutrizione, vestiario e formazione; l’attivazione di attività  produttive di tipo agro-pastorale con tecnologie adatte al contesto; la formazione di figure professionali che possano a loro volta qualificare le popolazioni autoctone.

Per ulteriori informazioni: www.tuonlus.org

Categoria 3 – Ente già  in essere area di intervento Italia. Sottocommissione A: immigrazione e territorio

La Terra e il Germoglio“, della Cooperativa sociale libera-mente

La Cooperativa ha acquistato con mutuo agrario un’azienda agricola produttiva ed ha ottenuto in gestione un bene confiscato alla mafia nel territorio partinicense per realizzare un’unità  produttiva per la trasformazione dei prodotti provenienti dalle cooperative siciliane di Libera che operano sui beni confiscati. Oltre all’impianto di trasformazione il progetto prevede la realizzazione di un punto vendita e di una degusteria con ristorazione e residenza rurale che favoriranno il subentro generazionale e l’inserimento socio-lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati.

Per ulteriori informazioni: www.liberamente-coop.it

Sottocommissione B: salute, sanità  e disabilità 

A casa lontano da casa“, dell’Associazione Prometeo onlus

L’obiettivo: costruire una rete di collegamento tra i servizi di accoglienza, le strutture sanitarie cittadine e le associazioni impegnate a vario titolo nella gestione delle problematiche dei malati e loro parenti provenienti da altre regioni, allo scopo di attivare un Centro Unico di Riferimento che aiuti i malati ad avere informazioni chiare e garantite sulle strutture di accoglienza presenti sul territorio.

Per ulteriori informazioni: www.onlusprometeo.org

Menzione speciale per “La certificazione della qualità  delle pediatrie“, della Fodazione Abio Italia onlus (www.abio.org)

Sottocommissione C: disagio ed emarginazione sociale

Sala d’attesa: sportello per familiari a colloquio“, del Centro di servizio per il volontariato di Piacenza

L’obiettivo: costituire uno sportello di servizio ed accoglienza per le persone in visita ai circa 2.2 detenuti delle carceri di Piacenza, Modena, Bologna e Forlì, offrendo informazioni sulla città  sede del carcere e sulle regole per confezionare i pacchi cibo e vestiario che se non corrispondono a precise norme di sicurezza devono essere riportati indietro.

Per ulteriori informazioni: www.svep.piacenza.it

Menzione speciale per “Com-munitas: traiettorie di andata e (non) ritorno“, del Consorzio Cascina Nibai (www.nibai.it)

Sottocommissione D: infanzia e giovani

Non profit e profit insieme ai nastri di partenza“, del CAM – Centro ausiliario per i problemi minorili

Il CAM gestisce dal 22 il servizio di ospitalità  familiare per giovani italiani e stranieri dai 17 ai 2 anni denominato Bed and Breakfast protetto, finalizzato all’accompagnamento di giovani svantaggiati verso l’autonomia adulta. Il progetto è stato promosso per consentire la completa integrazione sociale e culturale dei giovani già  avviata dal B&BP attraverso l’offerta di borse di studio e di borse lavoro per attività  artigianali e PMI.

Per ulteriori informazioni: www.cam-minori.org

Menzione speciale per “La casa dei bambini condivisi“, dell’Associazione onlus “L’arca di Noè”

Categoria 4 – Ente già  in essere area di intervento estero. Sottocommissione A: salute, sanità  e ambiente

Acqua, sorgente di vita!“, della Fondazione AVSI

Il progetto prevede la riabilitazione dell’acquedotto di Rutare (Rwanda del Nord), coinvolgendo la popolazione come manodopera non qualificata e fornendo veicoli e attrezzature tecniche. L’obiettivo è quello di migliorare gli standard di vita della popolazione locale nonché – nello specifico – l’accesso ad un sistema di gestione dell’acqua potabile sicuro, realizzato attraverso una partnership pubblico-privato ed attività  di sensibilizzazione all’utilizzo della risorsa acqua.

Per ulteriori informazioni: www.avsi.org

Menzione speciale per “Farmers Club Quirimbas per la biodiversità “, di Humana people to people Italia onlus (www.humanaitalia.org)

Sottocommissione B: Giovani e Territorio

Feira das possibilidades – Guinea Bissau“, di Fondazione PIME

Con il progetto si intende migliorare la capacità  di sostentamento delle popolazioni dei villaggi di Guinea Bissau offrendo corsi di formazione che consentano a chi li frequenta di divenire agenti moltiplicatori di competenze, idee ed iniziative, per favorire la crescita economica e sociale della comunità .

Per ulteriori informazioni: www.pimemilano.com

Stato sociale, “Big society” e sussidiarietà 

La progressiva scomparsa dello stato sociale, nei rispettivi modelli nazionali, ha lasciato spazio alla realizzazione e allo sviluppo di fenomeni come le imprese sociali e la responsabilità  sociale di impresa.

Le prime sono imprese la cui attività  economica principale ha per oggetto non il profitto, ma la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità  sociale e di interesse generale, per responsabilità  sociale d’impresa si intende invece “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Al riguardo con la nuova comunicazione del 25 ottobre 211 (n. 681), la Commissione Europea, dopo dieci anni, riesamina e supera la nozione espressa nel precedente Libro Verde e offre una nuova definizione di CSR: “The responsibility of enterprises for their impacts on society“.

Il concetto di responsabilità  sociale d’impresa continua ad essere molto discusso, l’accusa più comune è quella di adottare un comportamento socialmente responsabile solo per compiacere i cittadini ed avere un ottimo ritorno di immagine.

L’attuale contesto economico caratterizzato da politiche neoliberiste, da ulteriori tagli al welfare, da governi tecnici di unità  nazionale legati indissolubilmente alla BCE, sembra accentuare il conflitto tra Stato e società  civile per l’offerta di servizi.

In questa ottica il messaggio di una “Big society” lanciato dal premier D. Cameron appare come un tentativo di far digerire alla società  inglese le pesanti e sempre più invasive riduzioni alla spesa pubblica adottate dal governo; alcuni sono convinti che Cameron stia terminando di fatto il lavoro di smantellamento del welfare state portato avanti dalla Thatcher circa trent’anni fa.

Le rivolte londinese di agosto sono stati i primi effetti della “Big society”?

Chi, come Labsus, opera quotidianamente per attuare il principio di sussidiarietà  orizzontale sancito dall’articolo 118 della Costituzione, non solo avverte questo presunto contrasto tra Stato e società  civile, ampliato rispettivamente dalla scarsità  di risorse pubbliche e dal disimpegno, ma si impegna proprio per far in modo che si realizzi una sinergia fra cittadini ed amministrazioni pubbliche.

E’ quindi necessario evidenziare le responsabilità  di entrambi i soggetti (privato e pubblico) ed allo stesso tempo impedire che una delle due parti abbandoni passivamente il terreno dell’azione sociale (di interesse generale).