Una comunità di pratica che nasce intorno alla cura dei beni comuni

Si è tenuto a Torino, dal 16 al 18 marzo, il primo modulo del laboratorio di formazione itinerante SIBEC 2017, la Scuola nazionale per la gestione condivisa dei Beni Comuni.

Teorie e pratiche

20170317_121058I principi che ispirano l’amministrazione condivisa dei beni comuni possono essere i driver di nuovo modello di sviluppo locale? Questa la domanda fondante che ha caratterizzato la prima puntata della nuova edizione SIBEC. Alle docenze di Gregorio Arena, Daniela Ciaffi, Gianluca Salvatori, si sono alternati casi di studio empirici e visite sul campo – con la collaborazione di Gianni Ferrero ed Emanuela Saporito – oltre al laboratorio per lo sviluppo delle competenze curato da DMAV, Dalla Maschera Al Volto.

Persone e idee

IMG_2662La tre giorni torinese ha visto nascere un gruppo di corsisti e docenti coeso e motivato, che promette decisamente bene in quanto a proposte progettuali ed iniziative future. È davvero incredibile vedere come persone dal profilo professionale, provenienza geografica, fascia d’età, profondamente differenti possano trovarsi a condividere riflessioni, analisi, aspettative per un obiettivo comune: essere attori protagonisti di un modello più intelligente – e inclusivo – di utilizzare le risorse.

Luoghi e processi

Ma per farlo non ci si può improvvisare, servono competenze, nuove competenze. E per acquisirle non basta studiare sui libri, perché la gestione dei beni comuni riguarda soprattutto la pratica, l’esperienza diretta della governance, necessariamente sostenibile e condivisa.

20170317_151110Così i nuovi corsisti sono stati immersi in contesti dove crediamo che questa pratica stia già prendendo forma: Via Baltea, un’ex tipografia gestita da una cooperativa e da un’associazione di promozione sociale, dove convivono attività di ristorazione, laboratori artigiani, servizi per i cittadini ed il quartiere; Casa Ozanam ed il progetto OrtiAlti, luogo ibrido in cui si sperimenta una collaborazione funzionale, e non solo, tra soggetti diversi, accomunati però dall’obiettivo di un impatto socio-ambientale positivo; SAMO, infine, una spazio a dir poco suggestivo – esito di un processo dal basso di rigenerazione urbana – che ha fatto da sfondo alla metodologia interattiva di “The Village” firmata DMAV.

E mentre i corsisti sono già alle prese con il project work che presenteranno, individualmente o in gruppo, nel mese di giugno, si avvicina già la data della seconda puntata SIBEC.

Ci vediamo a Forte Marghera!

Foto di Elena Taverna

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