Una rete di servizi per " mamme segrete " .

Tutti per una…una per tutte: la rete della sussidiarietà  per madri e neonati.

Il progetto nasce in via sperimentale a Prato presso l’Asl n.4 caratterizzata da una forte integrazione e collaborazione con il comune; prosegue fino al 24 nella Zona pratese per essere poi recepito attraverso una delibera regionale come Buona Prassi per tutti i punti nascita ospedalieri della Toscana.

Il problema che questo servizio affronta quotidianamente e che cerca di risolvere è quello del fenomeno drammatico dell’abbandono dei bambini subito dopo la nascita o addirittura dell’infanticidio.
Le protagoniste sono spesso donne con grandi problemi economici, psico-sociali, ragazze minorenni, straniere e prostitute. Donne che fanno una scelta drammatica o che vengono costrette a farla, una scelta però che si può evitare attraverso una rete di servizi e di accoglienza che faccia capire a quelle donne di non essere sole.

Il nostro Paese riconosce alla donna il diritto di partorire in ospedale mantenendo l’anonimato e garantendole un periodo di tempo di due mesi per decidere se riconoscere o meno il bambino.
Nonostante queste garanzie il fenomeno dell’abbandono continua a trovare purtroppo spazio nelle pagine di cronaca della stampa nazionale.

L’innovazione apportata alla sanità  dal servizio ” mamma segreta ” è quello di aver creato una vera e propria rete che vede coinvolti insieme, ma con ruoli diversi, operatori sanitari e sociali, pubblici e privati che costituiscono una sorta di equipe multi-professionale che fa da collante per l’intero sistema di servizi, ovvero, ospedali, consultori, servizi sociali o di accoglienza, misericordie e comunità  di stranieri. Tutte quelle realtà , cioè, che in qualche modo possono essere in contatto con situazioni di questo tipo e che collaborando possono aiutare le donne in un momento cosìdifficile della propria vita, rendendole consapevoli delle proprie scelte e prospettando loro tutte le possibili soluzioni.

Gli interventi prevedono non soltanto accoglienza, accompagnamento della donna al parto e informazione sui propri diritti, ma anche procedure concordate tra reparti coinvolti, protocolli operativi tra ospedale e tribunale dei minori, partnership con servizi di accoglienza per garantire la tranquillità  della decisione, la presenza di mediatrici culturali e una forte sensibilizzazione al problema su tutti i fronti e a partire dalle scuole.

Una pratica di questo tipo ha radicalmente modificato innovandolo il modus operandi all’interno delle strutture ospedaliere, e questo, senza bisogno di assumere nuovo personale specializzato, ma semplicemente formando adeguatamente e sensibilizzando quello già  esistente.

Dal 1999 al 27 sono state ben 51 le donne ad usufruire del servizio ” mamma segreta ” : di queste 13 hanno scelto di riconoscere il bambino, 3 hanno optato per il non riconoscimento, 2 per l’interruzione volontaria di gravidanza, mentre, delle 6 rimanenti non sono stati rilevati i dati, ma ciò che è importante è che tutte quelle donne non solo sono state accolte, ma sono state munite di tutti gli strumenti necessari per poter scegliere in autonomia e con consapevolezza.

Per informazioni e contatti:

Egizia Badiani Responsabile Servizi Sociali Asl 4 di Prato
ebadiani@usl4.toscana.it

Patrizia Di Santo Studio Come srl
come@studicome.it
www.studiocome.it