L’Italia è al primo posto per le iniziative realizzate sul suolo nazionale e al terzo per il numero di giovani coinvolti

La notizia smentisce gli abusati luoghi comuni sui giovani italiani, che sarebbero mammoni e poco coraggiosi: secondo i dati diffusi da Bruxelles, dal dicembre 2016 a oggi, i giovani italiani sono tra i più attivi nel “Corpo europeo di solidarietà”. Più di 124 mila giovani europei hanno preso parte al progetto di volontariato sponsorizzato dall’Ue. L’Italia è al primo posto per le iniziative realizzate sul suolo nazionale e al terzo per il numero di giovani coinvolti.

Di cosa si tratta?

Il “Corpo europeo di solidarietà” è il progetto di volontariato sponsorizzato dall’Ue all’interno dei suoi confini. Per essere più precisi, apprendiamo dal sito che lo promuove che il “Corpo europeo di solidarietà è la nuova iniziativa dell’Unione che offre ai giovani opportunità di lavoro o di volontariato, nel proprio paese o all’estero, nell’ambito di progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni in Europa”. E ancora: “Tutti i giovani che entrano a far parte del Corpo europeo ne accettano e condividono la missione e i principi”. Si può aderire a partire dai 17 anni, ma bisogna averne almeno 18 (e non più di 30) per poter iniziare ad operare in un progetto.
Secondo i dati l’Italia figura al primo posto per quanto riguarda il numero di attività proposte nel Paese. A seguire Spagna e Romania. Per quanto riguarda i giovani attivi siamo al terzo posto con 10.616 registrati; prima la Spagna con 17.527 e seconda la Turchia con 16.712.
Le statistiche, inoltre, indicano il 65% di partecipazione femminile contro il 34% maschile. Dato il successo, e l’importanza educativa e sociale dell’iniziativa, l’Ue ha stanziato altri 1,26 miliardi di euro per finanziare il progetto per gli anni tra il 2021 e il 2027. Così a prendere parte a questa iniziativa potrebbero essere altri 350mila giovani.
I progetti sostenuti dal Corpo europeo di solidarietà possono durare fino a dodici mesi e si svolgono normalmente sul territorio degli Stati membri dell’Unione europea. Qualcuno anche fuori in Paesi particolarmente critici.
Le aree di intervento dei progetti del Corpo europeo spaziano in campi diversi e riguardano (ma l’elenco “non è esaustivo e può essere modificato man mano che l’iniziativa viene elaborata”): Progetti di inclusione (che comprendono diverse attività, tra cui, il lavoro con persone disabili o che necessitano di un sostegno specifico, la lotta alla discriminazione e all’intolleranza, il lavoro con minoranze come i Rom e le problematiche interculturali, interreligiose e intergenerazionali); Accoglienza e integrazione dei rifugiati e dei migranti; Cittadinanza e partecipazione democratica (possibilità di lavorare su questioni giuridiche o legate ai diritti umani e alla giustizia e aiutare le persone a conoscere meglio i processi democratici e i responsabili politici); Prevenzione e gestione delle catastrofi (ma non è chiesto di partecipare “ad alcuna attività connessa alla risposta immediata alle catastrofi”, mansioni che – giustamente – continuano ad essere svolte da specialisti che dispongono della formazione e dell’esperienza necessarie ad operare in sicurezza in ambienti a rischio); Protezione dell’ambiente e della natura (progetti connessi ai cambiamenti climatici, all’energia e alle risorse naturali, in ambiti tra cui l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca); Salute e benessere; Istruzione e formazione (ad es. lotta all’abbandono scolastico, potenziamento delle competenze di base come la matematica o l’informatica, o l’insegnamento di lingue straniere); Occupazione e imprenditorialità; Creatività e cultura; Sport.

Vuoi far parte del Corpo?

Simpatico l’approccio comunicativo per invogliare i giovani: “le sfide non ti spaventano e hai voglia di dedicarti ad aiutare gli altri? Entra subito a far parte del Corpo europeo di solidarietà!”. E ancora: “Lanciarsi in una nuova avventura con il Corpo europeo di solidarietà è senza dubbio emozionante, ma può anche spaventare. Dopo tutto, è probabile che ci saranno nuovi Paesi, nuove culture e nuove avventure da scoprire. Se ti sei iscritto al programma, hai già fatto le valigie e sei pronto a partire, o se è la prima volta che senti parlare del Corpo europeo di solidarietà, rispondi a questo semplice quiz per scoprire quanto sei preparato e quale tipo di attività potrebbe fare al caso tuo!”.
Facile la procedura di registrazione che prevede la possibilità di utilizzare un account social già esistente o di crearne uno apposito.
Informazioni su: la Missione e i Principi; I vantaggi della partecipazione al Corpo europeo di solidarietà; la galleria video; le pubblicazioni e materiali promozionali; le Domande più frequenti; e le Informazioni per le organizzazioni che volessero attivare dei progetti, nonché le modalità per iscriversi e partecipare sono contenute nel sito.