Il nuovo concetto di comunità delineato nel Comune di Rosignano Marittimo che trasforma l’Ente e le realtà del territorio per la co-creazione di valore pubblico

La stagione della co-progettazione e della co-programmazione ha aperto nuove sfide ed opportunità per gli Enti Locali e per un governo partecipato dei territori, che il Comune di Rosignano Marittimo (provincia di Livorno) ha scelto di raccogliere con lo scopo di fornire risposte più adeguate ed efficaci alle necessità della propria comunità.

Il quadro normativo di riferimento

Il prezioso ruolo dei cittadini, singoli e associati, nel governo dei territori e nella co-creazione e co-produzione di Valore Pubblico si è progressivamente affermato e consolidato nel tempo, fino a trovare un riconoscimento giuridico nel principio costituzionale della sussidiarietà. In seguito, il legislatore ha normato alcuni istituti di partecipazione nel Codice del Terzo Settore e nel D.M. n. 72/2021, in cui vengono disciplinati, tra gli altri, i procedimenti di co-programmazione e co-progettazione sui quali ci concentreremo a seguire. La Regione Toscana, come altre, ha declinato detti strumenti nella legge regionale n. 65/2020 inerente le norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo toscani e nella legge regionale n. 71/2020 che disciplina il governo collaborativo dei beni comuni e del territorio, per la promozione della sussidiarietà sociale e della partecipazione da parte di singoli cittadini e cittadine attivi.

Co-programmazione come spazio di pensiero

A fronte di un panorama normativo ormai definito e stante l’esigenza di ripartire, dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19, con una rilettura dei bisogni della comunità di riferimento, il Comune di Rosignano Marittimo ha deciso di investire sui nuovi strumenti di dialogo e lavoro con il territorio. In attuazione di uno specifico obiettivo di performance “Attivare e proseguire percorsi partecipativi e di ascolto nei seguenti ambiti: beni comuni urbani, valorizzazione del territorio e bisogni in ambito sociale”, inserito nel Piano Integrato delle Attività e di Organizzazione (PIAO) 2022-2024, nel 2022 viene avviato, per la prima volta, un procedimento di co-programmazione in due ambiti di intervento – disabilità e anziani –, fascia di popolazione che l’emergenza sanitaria aveva reso ancora più fragile. La scelta di partire dalla co-programmazione derivava dall’esigenza, ancor prima di pensare e progettare soluzioni, di ripartire da un’analisi partecipata dei bisogni emergenti degli anziani, dei disabili e delle rispettive famiglie che risiedono nel Comune, finalità specifica di questo procedimento partecipativo.
Più del 90% delle realtà del territorio che operano in questi ambiti ha scelto di partecipare alla co-programmazione. Il confronto ai tavoli è proseguito per settimane, nonostante l’estate torrida e, con il supporto di diverse tecniche di partecipazione, è stata realizzata una mappatura dei bisogni emergenti e il loro grado di copertura in relazione a servizi e attività già presenti sul territorio. Si è svolta anche un’indagine dei principali fattori, interni ed esterni al contesto di analisi, in grado di influenzare il successo di tali servizi, per poi individuare i bisogni prioritari e raccogliere proposte e idee da sviluppare in rete, mettendo in comune esperienza, capacità, risorse e conoscenze di ciascuno per rispondere a quei bisogni riconosciuti come prioritari. A completamento del percorso, il Comune ha realizzato interviste semi-strutturate a famiglie e persone fruitrici dei servizi analizzati, nonché focus group con interlocutori istituzionali privilegiati.

Incontro co-progettazione Tavolo inclusione (Foto: Camilla Falchetti)

Un percorso “felice”

Gli esiti della co-programmazione sono confluiti in una Relazione di sintesi che l’Amministrazione Comunale ha approvato con Deliberazione della Giunta, riservandosi di valutare quali misure e azioni poter attivare tra quelle proposte. Il procedimento non ha prodotto solo un documento amministrativo, come in genere accade, ma ha consentito, da una parte, di prendere atto della ricchezza di servizi e attività già presenti sul territorio grazie all’intervento pubblico e alle realtà molto attive negli ambiti oggetto di indagine, dall’altra, di avviare un processo di confronto, di ascolto, di dialogo “nuovo” – più propositivo e fondato sulla fiducia – tra Comune e le realtà del territorio e tra queste stesse. Ha inoltre rappresentato un prezioso spazio di pensiero, di crescita per tutte le realtà presenti, di conoscenza e di consapevolezza in cui si è dato spazio all’esigenza comune di riflettere adeguatamente sui temi affrontati, tenendo conto delle specificità del territorio.
Gli esiti del lavoro sono stati inseriti nel Documento Unico di Programmazione, al fine di contaminare il processo di definizione degli obiettivi strategici ed operativi del Comune e renderli più coerenti e funzionali rispetto alle esigenze illustrate direttamente dai portatori di comunità. Dal processo messo in atto, inoltre, sono nate due nuove reti di soggetti desiderosi di proseguire un lavoro per la creazione di Valore Pubblico.

Co-progettazione in ambito anziani

Dopo l’approvazione del documento finale del procedimento sopra descritto, l’imminente dismissione di un servizio erogato dalla Società della Salute Valli Etrusche (di seguito SdSVE) in favore di anziani autosufficienti ha spinto l’Amministrazione a proporre alle realtà del territorio, competenti in materia, di co-progettare e co-creare un servizio sperimentale rivolto a questo target di utenza. La co-progettazione ha iniziato a delinearsi e prendere forma ancor prima che l’Ente avesse il tempo di elaborare tutti gli atti. In questo caso, infatti, la co-programmazione si è rivelata propedeutica alla nascita, in tempi davvero brevi, di una nuova progettualità condivisa rivolta agli anziani del centro destinato a chiudere.
Il Comune, con una delle reti appena nate, nonché con la SdSVE, ha avviato una co-progettazione per la co-creazione di un servizio sperimentale di aggregazione e socializzazione per anziani autosufficienti, mettendo a frutto valutazioni, analisi, idee e proposte già condivise nella co-programmazione. Anche in questo caso si sono previsti momenti di confronto con i familiari dei futuri beneficiari, fino ad arrivare  alla stipula di un patto di collaborazione per la gestione condivisa del suddetto servizio che ha coinvolto n. 7 partner e i n. 4 anziani beneficiari del centro gestito dalla SdSVE.

Cosa ha generato

Mai avremmo immaginato, dopo appena sei mesi di sperimentazione, di leggere nelle schede di monitoraggio i numeri prodotti da questa progettualità: sono stati coinvolti n. 7 anziani autosufficienti e n. 42 volontari, per un totale di n. 1.297 ore di volontariato e n. 1.517 presenze di ulteriori persone anziane appartenenti alla comunità. Né ci aspettavamo di rilevare una così elevata soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti: associazioni, istituzioni, fruitori diretti ed indiretti dei servizi e le loro famiglie.  L’esito di questo percorso ha, oltretutto, avuto anche un impatto di tipo organizzativo. L’esperienza è stata una degli input della revisione del Regolamento comunale dei beni comuni, con il quale, tra l’altro, è stato istituito un Ufficio dell’Amministrazione Condivisa, collocato all’interno del Settore Servizi alla Persona e all’Impresa, e un comitato consultivo permanente composto da un referente delle unità organizzative del Comune maggiormente interessate da questi procedimenti partecipativi.

Firma Patto di collaborazione “AttivaMente Insieme”, settembre 2024 (Foto: Camilla Falchetti)

Da cosa nasce cosa

Dallo stesso avviso per la co-progettazione del centro anziani, sono scaturite altre due co-progettazioni: una rivolta a realizzare le proposte emerse nella co-programmazione sulla disabilità ed una volta a trasformare il centro di aggregazione, in cui è stato attivato il centro anziani, in un bene comune nel quale sperimentare e realizzare percorsi innovativi di welfare e partecipazione. A gennaio 2025 è stato stipulato il patto di collaborazione “CrashAMO! Comunità inclusive che creano opportunità tra le cui azioni si prevede, ad esempio, di attivare uno sportello di comunità, gestito in condivisione con i “pattisti”, per rispondere alle esigenze informative di anziani, persone con disabilità e loro famiglie. Uno sportello volto anche a promuovere il volontariato da parte di giovani, adulti e pensionati attivi, per rispondere alla crisi trasversale che attraversa le realtà associative in termini di ricambio generazionale o ampliamento dei volontari.

Firma Patto di collaborazione “CrashAMO! Comunità inclusive che creano opportunità”, gennaio 2025 (Foto: Camilla Falchetti)

Nuove modalità di governance

La co-progettazione sulla governance del centro di aggregazione è ancora in corso e si è rivelata quella più complessa ma anche sfidante, considerato che la stessa comprendeva anche la gestione di un complesso immobiliare destinato ad una pluralità di funzioni: un bar/ristorante, una sala polivalente, un campo da calcetto e un’area destinata ad attività off-road. Questa co-progettazione si è svolta ai sensi dell’art. 55 del Codice del Terzo Settore, dunque limitata ai soli ETS. Il percorso si concluderà con la stipula di una convenzione quadro che farà da cornice a tutti i patti di collaborazione, partenariati sociali e procedimenti partecipativi che si svolgeranno nel centro di aggregazione, e con una concessione per disciplinare gli aspetti più prettamente immobiliari del complesso. Le entrate derivanti dal centro saranno destinate a finanziare le funzioni e attività sociali, ricreative e di aggregazione presenti nel centro stesso, comprese quelle dei patti di collaborazione già sottoscritti e di quelli futuri.

Strumenti che si intrecciano per generare comunità

L’esperienza di Rosignano dimostra quanto, in concreto, l’Amministrazione condivisa sia un nuovo modello organizzativo e di welfare generativo, idoneo ad amministrare processi anche complessi. Da un procedimento di co-programmazione sono scaturite n. 3 co-progettazioni, n. 2 patti di collaborazione, n. 1 convenzione, n. 1 concessione patrimoniale e n. 1 appalto tradizionale a supporto del centro anziani. Una dimostrazione pratica dove strumenti amministrativi tradizionali affiancati a strumenti innovativi mescolano le regole del diritto con aspetti attinenti le scienze umane (capacità di ascolto, dialogo, comprensione reciproca, fiducia) e consentono di raggiungere obiettivi sfidanti per le amministrazioni e per le comunità.

A cura di Simona Repole, Dirigente del Settore Servizi alla persona e all’impresa Comune di Rosignano Marittimo e Camilla Falchetti, Responsabile Ufficio Amministrazione Condivisa Comune di Rosignano Marittimo

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Immagine di copertina: La foto è stata scattata durante il Progetto From Above – Associazione Gi.Pro (Giovani e Professionisti) di Trento